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Piccola grande Smart, la city car per eccellenza compie 20 anni

Era il 1998 quando, nata dall’idea del fondatore della Swatch, la piccola di casa Daimler vide la luce. Un’auto che, dopo 20 anni dalla nascita, è stata in grado di cambiare le abitudini degli automobilisti, riscrivendo le regole della mobilità urbana.
A cura di Matteo Vana
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Smart Brabus

Non esiste città che non la veda protagonista eppure, quando venti anni fa fu lanciata sul grande palcoscenico internazionale, furono in molti a storcere il naso di fronte a quella vettura a due posti  che sembrava venire da un futuro molto lontano. Era il 1998 e dopo una campagna promozionale che anticipava l'arrivo di una non meglio specificata entità ecco la Smart, la city car per eccellenza.

Nata per stupire

Il progetto di un'auto studiata appositamente per le grandi metropoli arriva da lontano; già nel 1972, infatti, un dipendente Daimler che rispondeva al nome di Johann Tomforde, ebbe l'idea di una piccola auto a 2 posti. I bozzetti del progetto però rimasero nascosti fino al 1989 quando la casa tedesca cominciò a pensare seriamente di creare un veicolo che riuscisse a sgusciare nel traffico. Il progetto Smart, però, si deve a Nicolas Hayek, inventore e proprietario della Swatch, colui il quale fece vedere la luce alla Smart, acronimo di Swatch-Mercedes ART,che gioca sul significato della parola inglese "furbo", un concetto che la piccola tedesca ha fatto suo nel corso degli anni. "La vera city car deve avere assolutamente il motore elettrico. Senza il quale la Swatch car non vedrà mai la luce. E poi dovrebbe essere condivisa" dichiarò Hayek. Fu proprio questo il pomo della discordia e così la piccola, sotto la grande mano Mercedes, venne alla luce con i soli motori a benzina nel 1998.

Un futuro elettrico e autonomo

Sono passati 20 anni da quando la vettura, che inizialmente era lunga 2,5 metri per 1,5 di larghezza, si è manifestata al mondo. Venti anni in cui ha cambiato le abitudini degli automobilisti, riscritto le regole della mobilità urbana e conquistato il cuore di appassionati e non che ne apprezzano la facilità di utilizzo e la possibilità praticamente infinita di personalizzazione. Con gli anni, poi, arriveranno le versioni cabrio, poi quella sportiva firmata Brabus con i suoi 75 CV di potenza, seguite dalle meno fortunate Roadster e Fourfour. Un successo clamoroso quello della Smart con l'Italia che rappresenta il primo mercato al mondo e ha in Roma la città con più esemplari; una vettura che non è solo un mezzo di trasporto, ma che è riuscita ad entrare nell'immaginario collettivo grazie a canzoni, film e persino nei modi di dire. Il futuro, soprattutto grazie alla svolta elettrica che dal 2020 la vedrà abbandonare i motori endotermici per essere alimentata solo dall'energia pulita le appartiene, la scalata verso il successo è appena iniziata.

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Smart Vision EQ ForTwo.
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