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Pirateria stradale cresce ancora: +4,3% nel primo semestre

Toccata quota 61 vittime, più di due alla settimana. In leggero calo le ebbrezze, crescono i pirati positivi agli stupefacenti e gli stranieri. Dati migliori per le “bandane rosa”, le piratesse ferme a un modesto 8,8%, in calo rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno.
A cura di Valeria Aiello
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Incidenti in calo in generale, seppur con passo rallentato, ma nessun segnale positivo emerge per quanto riguarda la pirateria stradale. Dopo la crescita del fenomeno registrata in tutto il 2014, con 1.009 omissioni di soccorso, 119 decessi e 1.224 feriti, anche per il primo semestre del 2015, secondo l’Osservatorio il Centauro – ASAPS, la situazione non è per niente positiva.

Il report ASAPS – Nel primo semestre sono stati registrati 484 episodi gravi o comunque significativi, 20 in più rispetto ai 464 del primo semestre 2014, con un aumento del 4,3%. Gli eventi mortali sono stati 59 rispetto ai 56 dello stesso periodo dello scorso anno, le persone uccise hanno toccato la cifra record di 61, tre in più rispetto alle 58 vittime del 2014 +5,2%. Le persone ferite invece sono state 575, solo 4 in più rispetto al primo semestre 2014 quando furono 571 +0,7%. E a fine luglio gli episodi sono già diventati 580 con 71 vittime e 687 feriti. Delle 61 vittime del semestre, 33 sono pedoni in netto aumento del 43,5% rispetto lo scorso anno quando furono 23. I feriti sono stati 206, contro i 177 delle scorso anno +16,4%. Migliori i dati che riguardano l'altra utenza debole, quella dei ciclisti fra i quali il report dell'ASAPS ha registrato 6 vittime mortali contro le 10 dello scorso anno, -40%. 51 i velocipedisti feriti, appena 4 in meno rispetto ai 55 dell'anno prima -7,3%.Una sola vittima aveva meno di 14 anni, lo scorso anno furono 2. I pirati identificati sono stati 273 pari al 56,4%, (215 denunciati a piede libero 78,8% e 58 arrestati 21,2%), in calo rispetto agli identificati dello scorso anno che furono il 59,7%.

In crescita positivi agli stupefacenti e stranieri – I pirati per i quali si è riusciti ad accertare lo stato di ebbrezza da alcol o droga cioè solo quelli identificati poco dopo l'incidente sono stati 49, pari al 17,9%, in calo rispetto al 21,7% dei primi sei mesi del 2014. Ma se si considerano le sole piraterie mortali il dato legato all’abuso di alcol risale al 20,5%. Fra le condizioni psicofisiche alterate da stupefacenti, i positivi sono stati 14, rispetto ai 9 dello scorso anno con un incremento di oltre il 55%. Fra le regioni in testa alla graduatoria della pirateria troviamo nel primo semestre secondo l’Osservatorio ASAPS ancora la Lombardia con 89 episodi, seguita dal Veneto con 54, Lazio con 52 e dall’Emilia Romagna con 40, la Toscana 37 e la Campania con 29. In crescita i pirati stranieri che hanno raggiunto nel semestre 2015 la quota del 27,1%, con 74 identificati, lo scorso anno furono 70, pari al 25,3%. Identico il numero degli stranieri vittime di pirateria 51 come lo scorso anno, ma con una percentuale del 10,5%, rispetto all'11% del 2014. Dati migliori per le "Bandane rosa", le piratesse ferme a un modesto 8,8%, in calo rispetto al 10,1% dei primi sei mesi dello scorso anno.

Insomma, il più bieco dei reati della strada non fa segnare assolutamente dati di inversione di tendenza – secondo l’ASAPS, “c'è solo da sperare che con l’approvazione definitiva della legge sull'omicidio stradale e con l’incremento delle pene e soprattutto la revoca della patente per chi si dà alla fuga, che potrà arrivare quasi a 30 anni, un periodo molto vicino all'ergastolo della licenza di guida, faccia rinsavire parecchi di coloro che dopo un incidente hanno voglia di scappare. Certo che l'incremento delle "scoperture" assicurative – ormai a quota 4 milioni di veicoli, è benzina super nel già potente motore che alimenta la pirateria stradale”.

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