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Processo a Briatore: tutto deciso prima tra Mosley e Renault

Ci voleva la testa di Briatore per salvare la Renault e gli interessi della FIA??
A cura di Simonluca Pini
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Dove c'è Briatore c'è notizia: con questo slogan si potrebbe riassumere il caos mediatico sviluppatosi attorno al caso Renault. Se solo poche ore fa vi annunciavamo la comparsa di un misterioso mister X ora ci arrivano dai colleghi inglesi del Guardian, altre interessanti rivelazioni.

Questa volta a fornire importanti informazioni non è l'appiedato Piquet Jr o spie aziendali ma il vicepresidente della FIA e presidente dell'Automobil Club degli Emirati Arabi, Mohammed Ben Sulayem. Come se niente fosse ha dichiarato alla stampa inglese "Abbiamo negoziato ogni cosa prima (dalla riunione del consiglio mondiale) e siamo tutti felici del risultato ottenuto. Il mio dovere è tutelare l'investimento fatto per il gran premio di Abu Dhabi. E' un grande show e ha bisogno di tutti i team. Tutti noi vogliamo vedere la Renault (in F1)".

Questa dichiarazione è una prova schiacciante dei sospetti nell'aria in questi giorni: tra Fia e Renault era già tutto deciso per "levarsi dai piedi" Briatore e tutelarsi nei vari processi.  Tutta questa operazione è servita per non fare pagare a Renault nessuna multa (si parlava di 25 milioni di euro) ma soprattutto a permesso di Bernie Ecclestone di non perdere un team: la casa francese aveva minacciato di ritirarsi dalle corse.

Tutti contenti? Sembra di sì. Bernie Ecclestone non ha perso un team, la Renault non ha pagato multe e Max Mosley, presidente FIA, ha "colpito e affondato" uno dei suoi nemici: Flavio Briatore.

Simonluca Pini

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