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Quando per rimorchiare bastava un semplice Ciao

Una delle icone italiane degli anni ’60 compie 50 anni: lanciato dalla Piaggio nel 1967 al prezzo di 55mila lire, il ciclomotore diventò presto un vero e proprio must pe ri giovani dell’epoca che ne apprezzavano le caratteristiche e il senso di libertà che infondeva.
A cura di Matteo Vana
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Un amore lungo mezzo secolo: ha attraversato la storia d'Italia, ne è diventato parte integrante ma il Piaggio Ciao non è mai cambiato. Era il 1967 quando, per la prima volta, l'azienda di Pontedera mostrava al mondo quello che sarebbe diventato uno dei capolavori motoristici del Belpaese. Semplice eppure invidiato, spartano ma voluto da tutti: il Ciao ha saputo unire generazioni intere che, a distanza di tanti anni, ancora ricordano i tempi in cui si poteva andare liberi e spensierati in sella al mitico motorino.

Il sogno di ogni giovane

Il prototipo del ciclomotore venne brevettato da Corradino d'Ascanio il 30 settembre 1955, ma vide la luce solo dodici anni dopo; il Ciao si distingueva per la sua semplicità meccanica e un telaio che richiamava le biciclette da donna del tempo. E' stato uno dei ciclomotori più venduti in Italia e a Pontedera si è calcolato che la Piaggio ne ha costruiti circa 3,5 milioni. In breve tempo divenne un must in grado di accompagnare generazioni intere: dalle prime gite romantiche ai primi appuntamenti, dalle fughe davanti al cancello di scuola fino ai sabato pomeriggio passati in piazza, il desiderio di ogni giovane era il Ciao. Più veloce di una bicicletta, da cui ereditò i pedali, ma più semplice della Vespa senza le costrizioni delle "sardomobili" come vennero ribattezzate la vetture a quattro ruote che non garantivano quel senso tipico di libertà che solo le due ruote sapevano infondere. Il sogno costava appena 55mila lire, un prezzo più che competitivo già all'epoca. A farlo entrare ancor di più nell'immaginario collettivo contribuì la pubblicità: indimenticabili gli slogan sui cartelloni come "Liberi chi Ciao" e lo spot in Carosello, fortunata trasmissione televisiva di quegli anni.

Il Piaggio Ciao
Il Piaggio Ciao

Leggero – pesava solo 40 chilogrammi – e maneggevole, capace di raggiungere i 40km/h, fu proprio la sua semplicità a conquistare gli italiani: cavalletto, manubrio, pedali, serbatoio per la miscela, le ruote con i raggi, il sellino nero con la targhetta, il fanalino rotondo i suoi elementi distintivi. Nessun elemento tecnologico, ma per gli amanti del genere è impossibile ancora oggi rinunciarvi. Con il passare degli anni ne vennero create diverse versioni, ma le caratteristiche originali erano sempre le stesse: ne 1995 arrivò anche il modello "Mix" con il miscelatore, prima erano state create le versioni "Ecology" e "Teen" tra le più famose. Il Ciao, nonostante siano cambiati i tempi, rimane però sempre lo stesso, il primo motorino con il quale scappare dalla routine quotidiana e concedersi un salto indietro nel tempo ritrovando quell'ingenuità giovanile che vive dentro ogni appassionato.

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