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Quasi 7 milioni di euro per il mito da corsa, all’asta la Porsche 911 RSR Turbo del 1974

E’ questa la quotazione che gli esperti hanno dato alla Porsche 911 RSR Turbo del 1974, la prima 911 da corsa con turbocompressore che riuscì a posizionarsi al secondo posto alla 24 Ore di Le Mans.
A cura di Matteo Vana
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La Porsche 911 è una delle icone dell'automobilismo tanto che, dal momento in cui la casa tedesca ha deciso di lanciarla sul mercato ad oggi, ne sono state prodotte più di un milione di esemplari. Un successo che in pochi si sarebbero aspettati e che ha permesso alla sportiva tedesca di ritagliarsi anche un posto nel mondo del motorsport grazie alla versione da pista. Proprio uno di quei rarissimi modelli – tanto che ne furono costruiti appena 4 – sarà battuto dalla casa d'aste Gooding & Co il prossimo 9 marzo per un prezzo stimato di quasi 7 milioni di euro.

La prima 911 da corsa della storia

Una cifra altissima, giustificata però dalla rarità e dalla storia della 911 RSR Turbo del 1974, il primo modello Porsche da corsa con turbocompressore costruito per competere nel campionato Marche, dove si trovò a gareggiare insieme ai prototipi, e che riuscì a conquistare addirittura la piazza d'onore nella 24 Ore di Le Mans con Herbert Müller e Gijs van Lennep alla guida. Per conformarsi ai regolamenti Fia – che prevedevano restrizioni sui motori che non potevano essere più grandi di un 3.0 -, Porsche decise di equipaggiare la vettura con un propulsore 2.1 al quale venne poi applicato il turbocompressore capace di spingerla fino alla potenza di 500 Cv che, uniti agli appena 800 kg di peso, consentivano alla 911 RSR Turbo di accelerare da 0-100 Km/h in 3,2 secondi e di raggiungere i 300 km/h.

La Porsche 911 RSR Turbo del 1974 - Foto Gooding & Company
La Porsche 911 RSR Turbo del 1974 – Foto Gooding & Company

Per permettere alla vettura di rimanere incollata all'asfalto, Porsche decise di posizionare sul posteriore una gigantesca ala che, come narra la leggenda, i tecnici la dipinsero di nera per confonderla con l'asfalto e rendere il suo aspetto meno inquietante. L'abitacolo, come ogni vettura da corsa, è piuttosto scarno mentre il serbatoio del carburante da 120 litri è stato collocato dietro il sedile spostando quello dell'olio nella parte anteriore della macchina per compensare l'equilibrio. Un vero e proprio gioiello di tecnologia e potenza quello creato dalla casa tedesca che fa gola a moltissimi appassionati delle auto d'epoca e non solo e che potrebbe stracciare ogni record di vendita per un'auto della sua categoria.

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