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Ranch di Tavullia, il Tar dà ragione a Valentino Rossi

Respinto il ricorso presentato dai vicini dell’impianto sportivo dove il Dottore si allena con i ragazzi della sua VR46 Academy.
A cura di Valeria Aiello
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Il Motor Ranch di Tavullia
Il Motor Ranch di Tavullia

Valentino Rossi e i piloti della sua VR46 Riders Academy continueranno ad allenarsi normalmente al Motor Ranch la Biscia’ di Tavullia. Il tribunale regionale delle Marche ha infatti respinto l’azione portata avanti da tre ricorrenti, residenti vicino all’impianto sportivo del Dottore. Lo riporta il Resto del Carlino precisando che, sulla base della sentenza del Tar, notificata ieri alle parti, i ricorsi sono stati “in parte dichiarati improcedibili, in parte irricevibili e in parte respinti”. I proprietari di tre ville lamentavano la mancanza di autorizzazioni e valutazione di impatto ambientale (Via), oltre al troppo rumore e la polvere durante gli allenamenti. Eccezioni respinte dai giudici del Tar – Maddalena Filippi, presidente, e i consiglieri Gianluca Morri e Tommaso Capitanio – che hanno ritenuto non sia stato commesso alcun illecito per quanto riguarda i permessi di costruzione.

Il Tar dà ragione a Valentino Rossi

Secondo il Tar Marche è “legittima l’esenzione dalla Via” seppure con prescrizioni. “Nel caso in questione – precisano i giudici – la variante urbanistica è stata sottoposta a valutazione ambientale strategica ed ha ottenuto il parere favorevole della Provincia”. Nella decisione si tiene inoltre conto delle motivazioni prodotte dal Comune di Tavullia circa l’intervento di trasformazione piano regolatore. “Il Comune di Tavullia ha dato ampiamente conto delle ragioni per le quali un intervento di trasformazione del territorio posto in essere da un privato è stato considerato funzionale a produrre importanti ritorni economici e di immagine anche per la comunità locale. Ma, del resto, alcuna censura i ricorrenti avrebbero potuto muovere se l’impianto anziché ospitare attività motoristiche fosse stato destinato alle gare ciclistiche (mountain bike) o all’atletica leggera (cioè ad attività sportive “silenziose”).

Il Comune ha valutato che, in ragione della indiscussa popolarità di cui il concittadino Valentino Rossi gode a livello mondiale, la presenza di un impianto di allenamento del popolare campione e di un contiguo museo a lui dedicato avrebbe potuto costituire un indubbio polo di attrazione per appassionati di tutto il mondo, con conseguenti positive ricadute per il turismo e il commercio. Il fatto che poi il Comune abbia anche chiesto ed ottenuto un’ulteriore utilità (ossia che l’impianto possa essere utilizzato anche per iniziative sportive e sociali dedicate a studenti) non è di per sé la ragione fondante della variante”. Riguardo alla questione dei rumori e orari, invece, si sottolinea che “gli orari di funzionamento dell’impianto non coincidono con le ore dedicate al riposo pomeridiano e notturno delle persone”. Inoltre lo studio dell’Arpam “ha giudicato completo ed approvato lo studio di impatto acustico, visto che in nessuna delle verifiche eseguite dall’Arpam negli ultimi anni il valore limite di emissioni è risultato superato”. Una vittoria netta, dunque, per Valentino Rossi mentre ai legali dei ricorrenti non resta altro che rivolgersi al Consiglio di Stato.

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