RC Auto: i rincari del 2011 scatenano l’inchiesta da parte delle Autorità
Dopo gli incredibili rincari del 2010, dove l'aumento ha segnato una percentuale del 15%, annunciata da Federconsumatori (e certificato dal Ministero dell'Economia) ancora attualmente al lavoro nel cercare di stabilizzare i prezzi saliti oramai alle stelle, nei soli primi tre mesi del 2011 il valore dei premi Rc Auto è salito ancora del 6%.
Ad annunciarlo, è stato il Presidente dell'Isvap (l'Istituro che opera per garantire la stabilità del mercato e delle imprese di assicurazione, nonché per garantire gli interessi degli assicurati) Giancarlo Giannini, che nella propria relazione annua attribuisce il rincaro alle compagnie che scaricano sugli assicurati costi sempre maggiori per conseguire l'onere.
Come già annunciato nel mese di marzo da Federconsumatori, il 2011 sarà dunque condizionato da ulteriori rincari per auto e moto, con particolari disagi per i neopatentati che vedono margini di aumento intorno al 25%. Non da meno è ancora il Sud Italia, dove la battaglia fra assicurati e Compagnie ha fatto scattare l'allarme evasione che ha portato alla messa in atto di svariate indagini da parte degli organi regolatori.
E' sempre Giancarlo Giannini infatti ad annunciare che, dopo svariati controlli, le Autorità hanno preso nel mirino ben 13 compagnie assicurative, attualmente sotto inchiesta per frode ed a rischio di sanzioni per cinque milioni di euro, auspicandosi che venga al più presto messo in atto il ddl Antifrode, in quanto su 14 compagnie sospette, solamente nei confronti di una non è stata avviata alcuna procedura sanzionatoria, a dimostrazione che tali rincari non sono dovuti all'inflazione ma piuttosto risultano essere vere fonti di speculazione.
Resta di fatto che il troppo aumento degli oneri previsti, in aggiunta quello del costo di benzina e diesel a causa delle ulteriori accise emanate dallo stato ed alla mancanza di una valida concorrenza, trascina con sè anche il tasso di criminalità. Troppo alto è il numero di cittadini che non potendo permettersi tali spese, volge le proprie scelte su auto a bassa cilindrata (penalizzando così i segmento di mercato superiori) o che addirittura viola l'onere assicurativo circolando senza sicurezza alcuna.
Al tal proposito, la relazione annua è stata anche la giusta occasione per penalizzare il sistema Bonus-Malus, che "Non riesce più a funzionare e sconta distorsioni a causa delle regole interne di ciascuna compagnia" con gravi conseguenze per gli assicurati. Si prende quindi ad esempio una rivoluzione generale dei premi RC auto sul modello francese, con la creazione "di una nuova scala di coefficienti di merito unica per tutto il mercato".