Rc auto, in Italia la polizza costa 138 euro in più rispetto all’Ue
Il divario rispetto alla media di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito si assottiglia, ma l’Rc auto in Italia resta cara. Il prezzo della polizza nell’ultimo trimestre del 2015 è sceso a 439 euro, diminuito di quasi il 20% rispetto a tre anni prima, tornando ai livelli registrati sul finire degli anni ’90. Ad analizzare i dati è il presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nella relazione all’assemblea annuale dell’Associazione delle assicurazioni tenutasi a Roma il 5 luglio scorso.
In Italia costa 138 euro in più
Come rilevato dallo studio sui prezzi Rc auto in Europa della società di consulenza internazionale Boston Consulting Group, le polizze italiane nella media del periodo 2008-2012 erano più costose di 213 euro rispetto alla media di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito – precisa il report annuale dell’Ania – Un aggiornamento condotto nel corso dei primi mesi del 2016 ha rilevato che negli ultimi tre anni il divario si è ridotto a 138 euro nel 2015 e si sta ancora assottigliando nei primi mesi del 2016.
Una quota significativa della riduzione dei prezzi italiani è attribuibile all’approvazione della norma che condiziona la risarcibilità delle lesioni lievi (tra cui il cosiddetto “colpo di frusta”) all’accertamento strumentale – precisa Farina – È la dimostrazione che, quando si contrastano in maniera efficace comportamenti impropri, ne beneficia l’intera collettività.
Il divario che separa il premio medio italiano da quello europeo è dovuto soprattutto al costo medio dei sinistri e alle aliquote fiscali sui premi, ancora nettamente superiori rispetto ai Paesi esteri.
Per garantire nel medio-lungo periodo equilibrio economico e prezzi sostenibili, occorre incidere sul costo complessivo dei sinistri, allineandolo ai livelli europei.
Crediamo che molto possa essere fatto su questo fronte attraverso una più efficace lotta alle frodi, il contrasto al fenomeno dell’evasione assicurativa, la maggiore uniformità ed equità di indennizzo dei danni fisici, la capillare diffusione della cultura della sicurezza stradale – sottolinea il Presidente – A questi principi, e nell’interesse dei cittadini, auspichiamo che sia ispirato il testo definitivo della Legge sulla Concorrenza.
Secondo prime stime dell’Ania basate sui dati delle Forze dell’ordine, in seguito alla dematerializzazione del contrassegno e dell’attestato del rischio, il numero dei veicoli circolanti senza assicurazione sarebbe diminuito in misura significativa nel corso del 2015, rafforzando la tendenza nel primo quadrimestre dell’anno in corso.
Sul fronte della lotta alle frodi, un contributo importante potrà venire, nella fase liquidativa, dal nuovo Archivio Integrato, avviato recentemente da IVASS, che unisce le diverse banche dati esistenti.