video suggerito
video suggerito

Ron Dennis: “Senna uomo e pilota fenomenale”

Il team principal della McLaren ricorda il pilota brasiliano in una lunga intervista al sito della Formula 1 a vent’anni dalla sua scomparsa.
A cura di Vito Lamorte
5.151 CONDIVISIONI
Immagine

Una bella intervista quella di Ron Dennis al sito Formula 1.com. Il dirigente ha lavorato con Ayrton Senna per sei lunghe stagioni ed è una delle persone che forse ha conosciuto meglio il pilota brasiliano. Con Ron Dennis come team principal Ayrton Senna ha vinto 35 gare, realizzando 46 pole position e conquistato tutti i titoli mondiali della carriera. Un'intervista in cui Dennis ha raccontato tutte le peculiarità e i principali episodi della storia di uno dei piloti migliori della Formula 1. Il dirigente inglese della McLaren ha parlato del primo contatto per portarlo in scuderia: "Non ricordo esattamente cosa volesse, se un'opzione o un test in F.1 ma gli dissi che se mi avesse dato un'opzione su di lui gli avrei pagato tutta la stagione di F.3. Mi fece chiaramente capire che non gli interessava. Aveva talento e voleva restare indipendente. Mi piacque, o meglio, non tanto, ma fu una cosa che rispettai. Poi quando fece un test con noi nel 1983 dissi tra me e me "Ora ti darò una lezione: anche se sarò impressionato, non te lo dirò". In ogni caso era la miglior scelta da fare perché non avevamo sedili disponibili quindi dirgli che non aveva girato alla grande era assai più conveniente. Al test comunque fu molto arrogante, voleva avere vantaggio, essere sicuro che la vettura non fosse stata danneggiata dagli altri giovani piloti al test, che avesse le gomme fresche e così via. Era impressionate, su questo, ma molto giovane".

Se si parla di Senna e Dennis non si può non parlare di uno degli aneddoti più curiosi della storia della F1: discussione dell'ingaggio in McLaren che si risolse con il lancio di una monetina: "Eravamo a distanza di mezzo milione di dollari all'anno sull'ingaggio, la trattativa stava per prendere una brutta piega perché per Ayrton o tutto era bianco o tutto era nero, non esistevano compromessi. Così dissi: "Ok, lanciamo una moneta". Lui si accese, trovò la cosa divertente. Lanciammo la moneta e vinsi io. Era un contratto triennale quindi il conto è di 1,5 milioni di dollari risparmiati dalla McLaren. L'episodio può sembrare una banalizzazione del denaro, ma invece fu l'esatto contrario, fu il solo modo di spezzare il disaccordo e trovare un compromesso accettabile".

Infine vuole ricordare Senna con l'aneddoto sul giro di qualifica del 1988 a Montecarlo: "Mi spiegò il giro ed entrò nel surreale, il fatto è che fece tutto in modo intuitivo e incosciente. Fu a quel punto che Prost capì che se voleva avvicinarsi a quel tempo avrebbe dovuto correre grossi pericoli. Ayrton disse che era disposto a correrli perché sentiva che Dio lo stava proteggendo. In realtà era semplicemente un pilota fenomenale".

5.151 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views