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Rossi, ricorso al Tas: ecco perché se vince, può chiedere il risarcimento

Nel caso il Tribunale si pronunciasse a suo favore, Valentino potrebbe consolarsi dell’occasione mancata chiedendo un cospicuo risarcimento alla Federazione.
A cura di Valeria Aiello
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Oltre alla richiesta urgente contro l’esecuzione della penalità per non scattare ultimo in griglia nella finale di Valencia, Valentino Rossi aveva presentato ricorso contro la sanzione inflitta dalla Direzione Gara e confermata dalla Federazione Internazionale del Motociclismo (Fim) per la manovra ai danni di Marc Marquez a Sepang. La richiesta di sospensiva era stata respinta dal Tribunale dello Sport (Tas) mentre è ancora in corso la procedura contro la penalizzazione, la cui decisione finale verrà resa nota in un secondo momento.

Rossi può chiedere i danni

Il Tas potrebbe ritenere che la penalizzazione inflitta al campione di Tavullia è stata troppo dura e restituire uno o più punti sulla patente di Valentino Rossi. L’epilogo del mondiale non cambierebbe e il titolo di campione del mondo resterebbe comunque nelle mani di Jorge Lorenzo ma Valentino Rossi potrebbe però consolarsi dell’occasione mancata in altro modo. Come spiega Paolo Gozzi sul suo blog su Gazzetta.it, il ‘dottore’ potrebbe appellarsi alla “perdita di chance” cioè l’impedimento a realizzare qualsivoglia impresa. È chiaro che scattando dall’ultima casella nella gara decisiva per il mondiale, il ‘dottore’ ha perso l’opportunità di vincere il decimo alloro iridato. A dirlo è stato anche il neocampione Jorge Lorenzo che sosteneva come a 36 anni per il pesarese quella di questa stagione fosse per Rossi l’ultima possibilità di vincere il mondiale.

Se il Tas sentenziasse che la Federmoto ha avuto mano troppo pensante Rossi potrebbe chiedere soldi. Tanti soldi. Lo studio legale svizzero Maestretti che assiste lo sconfitto avrebbe la possibilità di presentare un conto salatissimo. La vittoria del Mondiale avrebbe garantito una montagna di denaro: premi Yamaha, bonus degli sponsor, merchandising, diritti vari: Rossi è una multinazionale e per la VR46, il braccio operativo negli affari, il danno sarà assai cospicuo – scrive Gozzi.

Una posizione scomoda quella dell’autorità sportiva che avendo rettificato la decisione della Direzione Gara nell’appello presentato dalla Yamaha alla Federazione, è quindi convenuta nel giudizio. Qualora il Tas decidesse diversamente, la Fim potrebbe quindi dover sborsare decine di milioni di euro per il danno derivante dall’aver punito Rossi con 3 punti al Sepang, una sanzione comminata in soli tre casi sui 95 raccolti nel dossier presentato in Tribunale dai legali del pesarese.

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