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Rubano una Mercedes usando un computer, colpo da 41 mila euro

Ladri in azione come hacker: intercettata la frequenza del sistema elettronico del veicolo, hanno disattivato tutte le funzioni – compreso il Gps – e messo a segno il colpo. Il fatto è successo in Inghilterra.
A cura di Maurizio De Santis
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Un fotogramma del filmato a circuito chiuso mostra i ladri in azione (fonte Mirror)
Un fotogramma del filmato a circuito chiuso mostra i ladri in azione (fonte Mirror)

Un colpo messo a segno alla ‘Arsenio Lupin' ma non è un cartone animato. Tutto vero quanto accaduto in una villetta di Grays, centro dell'Essex in Inghilterra. Per rubare una Mercedes Classe C serie W205 del valore di 35 mila sterline (41 mila il corrispettivo in euro) i ladri – la cui azione è stata registrata dalle telecamere a circuito chiuso che il proprietario aveva installato per motivi di sicurezza – non hanno usato mezzi convenzionali per forzare l'apertura dell'auto ma hanno usufruito della tecnologia digitale. Un furto commesso da hacker delle vetture che riescono a violare il circuito elettronico del mezzo, introducendosi nel sistema e sbloccando tutte le funzioni che impediscono accesso al veicolo e messa in moto.

Hacker e furti. Pirati informatici e ladri al tempo stesso che adottano escamotage elettronici e agiscono indisturbati, senza fare rumore e servendosi solo di un pc portatile. E' questa la loro ‘arma' di effrazione. La dinamica è stata ricostruita dagli agenti di polizia (come raccontato dal tabloid Mirror): per intercettare la frequenza della chiave di Rete ‘Keyless Go' – che si trovava all'interno dell'abitazione – hanno avvicinato il laptop (un computer dalle dimensioni ridotte e molto maneggevole) alle pareti della casa (lo si nota dalle immagini pubblicate dal giornale inglese) e una volta entrati nel sistema il resto è stato un gioco fa ragazzi… null'altro hanno dovuto fare che accomodarsi nell'auto, metterla in moto e poi fuggire a bordo del bottino.

Disattivato anche il Gps. Al proprietario della Mercedes e alla polizia restava un ultimo modo per ritrovare il veicolo e risalire agli autori del furto: la localizzazione tramite il sistema Gps. Niente da fare, perché i due ladri – molto esperti d'informatica – avevano provveduto a disattivare anche questa funzione poco dopo aver compiuto il furto. Un'azione che alimenta dubbi sulla effettiva sicurezza e sulla vulnerabilità delle auto congegnate secondo sistemi elettronici più moderni.

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