59 CONDIVISIONI

Rubarono e bruciarono una delle più rare Ferrari Daytona, i ladri rinviati a giudizio

La sportiva del Cavallino in precedenza di proprietà del pilota di F1 James Hunt, del bassista dei Pink Floyd Roger Waters e del compagno di Lady Diana Dodi Al-Fayed.
A cura di Valeria Aiello
59 CONDIVISIONI
La ferrari Daytona del 1972 ritrovata distrutta dalle fiamme / Skynews
La ferrari Daytona del 1972 ritrovata distrutta dalle fiamme / Skynews

Rinviati a giudizio dal Tribunale di Melbourne, i ladri che nel novembre 2015 rubarono e bruciarono una Ferrari Daytona del 1972 dal valore di 2 milioni di dollari. In precedenza di proprietà del pilota di F1 James Hunt, del bassista e cantante dei Pink Floyd Roger Waters e del compagno di Lady Diana, Dodi Al-Fayed, la Ferrari 365 Daytona era stata trovata dalla Polizia il giorno dopo, divorata dalle fiamme Matthew Ludwig, 31 anni, e Bradley Abela, 29 anni, questi i nomi delle due persone accusate del furto, facevano uso di sostanze stupefacenti a quel tempo, e in precedenza avevano già compiuto diversi altri furti d’auto.

Erano circa le 4 del mattino quando Ludwig e Abela utilizzavano un Ford Territory rubato alcune settimane prima per forzare le porte di un’officina specializzata nel restauro di auto da collezione Braeside, dove hanno trovato due Ferrari, la Daytona e una Ferrari 328 del 1986. Anche la Ferrari 328, dal valore di 100mila dollari, era stata ritrovata bruciata a Frankston tre giorni dopo il furto, ha riportato il procuratore Peter Pickering alla Corte.

Ludwig e Abela si sono dichiarati colpevoli del furto mentre non è stata formulata alcuna accusa di incendio doloso. Il legale dei due, Will May, sostiene che i suoi assistiti non fossero a conoscenza di quali auto ci fossero all’interno dei locali. “Entrambi non avevano idea di cosa fare con quelle auto quando ne erano in possesso” ha dichiarato May. Nessuna prova diretta, invece, che abbiamo dato le auto alle fiamme. I giudici hanno rinviato a giudizio la coppia, confermato la custodia cautelare in attesa della successiva condanna.

59 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views