Saab: gli svedesi prossimi a chiudere bottega
Si cercava un acquirenti, qualcuno che ne assicurasse le sorti economiche e, di fondo, l'esistenza. Ma Saab pare sia collegata all'ossigeno per il tramite della General Motors, in attesa di spegnimento. Non vanno in porto tutti i rapporti aperti con costruttori e case automobilistiche straniere, chiamate alla corte svedese per pericolose inversioni di destino. Nulla da fare.
Nick Reilly, presidente della General Motors Europe, è chiaro nonostante lo sforzo eufemistico: bisogna "ridurre la produzione in maniera ordinata e responsabile", cosicché da poter "dedicare maggiori risorse nello sviluppo e nel marketing di Buick, Cadillac, Chevrolet e GMC". Dopo che i candidati più papabili hanno lasciato il tavolo delle trattative, dopo la Koeniggseg e la Spyker, non resta altro che spegnere in maniera composta i macchinari.
Ma non si parli di fallimento o di bancarotta. A precisarlo sono gli stessi dirigenti della GM, per i quali la Saab semplicemente si appresta a chiudere tutti gli stabilimenti europei, per continuare ad essere prodotta in Cina. L'accordo con gli orientali, infatti, resta in piedi nonostante la gelida disfatta. Alla Beijing Automotive Industry, infatti, erano stati ceduti motori, tecnologie e linee produttive per continuare ad immettere sul mercato asiatico Saab 9-3 e Saab 9-5.