Sachsenring ’06, il ‘miracolo’ del Dottore
Nella storia del Motomondiale ci sono vittorie che hanno un sapore particolare, che vanno al di là dell’importanza che rivestono in quel momento, ma che restano indelebili nella memoria degli appassionati per il modo in cui sono arrivate. È questo il caso di quanto avvenuto il 16 luglio 2006 sul circuito del Sachsenring e che vede come protagonista assoluto una delle leggende del motociclismo, ossia Valentino Rossi.
Una stagione difficile per il Dottore
La stagione per il campionissimo di Tavullia non comincia nel migliore dei modi, infatti nella gara d’esordio sul circuito di Jerez cade al primo giro e rimontando riesce a chiudere solo al 14° posto. In Cina è costretto a ritirarsi per dei problemi alla ruota posteriore, così come in Francia a causa della rottura del motore della sua Yamaha. Nonostante ciò ottiene comunque 3 vittorie (Qatar, Italia e Catalogna) nelle prime 9 gare riuscendo in qualche modo a rimanere in lotta per il titolo iridato, insieme ai piloti Honda Nicky Hayden, Marco Melandri e Daniel Pedrosa, e il ducatista Loris Capirossi.
Il miracolo del 46 giallo
Si va così al Sachsenring per il Gran Premio di Germania, decimo appuntamento stagionale. È il 16 luglio 2006 ed è passata solamente una settimana da quando, sempre in terra tedesca, la Nazionale di calcio di Marcello Lippi si è laureata campione del mondo in quel di Berlino. Per il Dottore solite qualifiche problematiche che lo vedono chiudere con il decimo tempo a causa di una Yamaha che non valeva saperne di stare in pista lungo le tante curve del tracciato teutonico.
In pole parte invece Pedrosa, davanti ai due statunitensi Roberts jr e Hayden. Valentino però in gara dà il meglio di sé e parte subito fortissimo, tanto che al decimo giro riesce già ad avvicinare il gruppetto di testa composto dal clan Honda capeggiato da Nicky Hayden, Dani Pedrosa e Marco Melandri. A questo punto la gara diventa molto tattica con i piloti molto attenti a chiudere tutte le traiettorie per non farsi sorpassare, e così si arriva in volata con il gruppetto compatto: il Dottore mette il turbo e piazza la sua Yamaha davanti a Melandri ed Hayden, rispettivamente secondo e terzo, riaprendo dunque il discorso titolo mondiale.
L’Italia è in estasi
Se pur questo successo non servì al marchigiano per centrare il sesto alloro consecutivo nella classe regina (il titolo andò a Nicky Hayden), rimane una delle più grandi imprese compiute dal pesarese. E date anche tutte le problematiche della sua Yamaha quell’affermazione può essere considerato un vero e proprio miracolo sportivo. Prolungando l’estasi di tutti i tifosi italiani, tutta racchiusa nei momenti finali di quel GP di Germania: Rossi parte 10° e finisce davanti a tutti, con Melandri secondo, celebrando il primo posto sul podio indossando la maglietta numero 23 della Nazionale. Tripudio azzurro.