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Salasso assicurazioni, rincari dell’11% nell’ultimo anno

Il prezzo medio, in Italia, è di 566 euro ma gli automobilisti più penalizzati sono quelli campani che spendono in media 933,84 euro mentre, a livello provinciale, la più bersagliata è Caserta dove servono più di 1000 euro per assicurare un veicolo.
A cura di Matteo Vana
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Tornano a salire i prezzi delle assicurazioni auto: negli ultimi 12 mesi, infatti, sono aumentati dell'11,6% toccando un prezzo medio di 566 euro. A condurre la ricerca è stato l'Osservatorio assicurazioni auto di Facile.it che ha elaborato i dati conducendo una statistica su un campione di circa un milione di preventivi effettuati negli ultimi dodici mesi analizzando come l'aumento registrato nel corso dell'anno colpisca tutte le regioni italiane e vari sensibilmente lungo tutto l'arco dello Stivale.

Caserta è la provincia in cui assicurare l'auto costa di più

La regione che ha fatto registrare il maggiore aumento è il Trentino Alto Adige che conquista il primato con un aumento del 18,34% che attesta il prezzo medio di una Rc auto sui 421,24 euro. A seguire ci sono Molise (+17,85%, 538,58 euro) e Valle d'Aosta (+15,92%, 359,03 euro) che, nonostante il significativo incremento, rimane la regione italiana in cui si spende meno per assicurare un veicolo. Incrementi più contenuti hanno riguardato il Veneto che ha fatto un +8,97% portando la spesa media a 464,89 euro, la Basilicata (+7,75%, 492,18 euro) e la Puglia (5,44%, 671,25 euro). Gli automobilisti più penalizzati in termini assoluti, però, sono stati quelli campani che spendono in media 933,84 euro mentre alle loro spalle si piazzano calabresi, a quota 694,97 euro.

Se si esaminano i dati a livello provinciale, invece, quelle in cui si registrano gli aumenti più importanti sono Imperia, con il 23,19% e Benevento distanziata di poco con il suo 23,03% anche se è Caserta l'area dove assicurare un veicolo costa di più: il prezzo medio a maggio, infatti, si attesta sui 1.014,26 euro, valore superiore di quasi l'80% rispetto a quello nazionale. Non solo aumenti, però: a rappresentare le eccezioni che confermano la regola ci sono Enna, che ha visto un calo del 2,47% e Barletta-Andria-Trani con addirittura il 5,82% in meno.

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