SBK: a Jerez la resa dei conti
Ultima tappa del Campionato del Mondo SBK in terra spagnola, sul circuito andaluso di Jerez de la Frontera. Per Tom Sykes, vero dominatore del round francese di Magny Cours, il titolo potrebbe essere una pura formalità da sbrigare, visti i 37 punti di vantaggio su Laverty e i 38 punti su Guintoli, ma l'imprevedibilità di un campionato combattuto come quello delle derivate dalla produzione di serie potrebbe ancora riservare sorprese fino all'ultima curva. Una stagione, questa che si sta per chiudere, che ha visto tanti colpi di scena e tante battute a vuoto per i pretendenti al titolo. Ironia della sorte, Sylvain Guintoli, che ha dominato la prima parte del campionato, è stato il pilota che ha collezionato il minor numero di vittorie (Gara 1 a Phillip Island) ma anche il minor numero di stop dovuti a cadute o rotture. Il suo compagno di squadra, Eugene Laverty, di fatto ha vinto molto di più, con ben 7 gradini più alti del podio, ma accusando molti problemi che hanno influito pesantemente sul bilancio della stagione.
Tom Sykes ad un passo dal titolo – Il pilota britannico in sella alla Kawasaki arriva a Jerez con la consapevolezza di essere attualmente il pilota più forte in campionato. Nove vittorie di manches, otto superpole, un finale di stagione in crescendo: è questo il biglietto da visita che il pilota di Huddersfield presenta ai suoi avversari. La matematica lo confermerebbe campione già al termine di Gara 1, se arrivasse al traguardo entro la quarta posizione. Ma i punti e i giochi matematici non fanno per Sykes, che vuole scendere in pista e puntare alla vittoria, come lui stesso ha dichiarato: " In tanti fanno calcoli sulle mie probabilità di successo, sulla base dei punti che mi servono per il titolo, ma per quanto mi riguarda dobbiamo semplicemente fare il nostro lavoro e vedere come va a finire". Il titolo per Sykes sarebbe la vera rivinciata per quello perso lo scorso anno ai danni di Max Biaggi per solo mezzo punto e un grande ritorno della Kawasaki dopo 20 anni esatti dall'unico Campionato del Mondo vinto nel 1993 da un pilota che fece la storia della SBK: Scott Russell.
Aprilia all'arrembaggio – Non staranno certo a guardare i due alfieri di casa Aprilia. Sylvain Guintoli ha sprecato l'occasione d'oro sulla pista di casa a Magny Cours. Jerez rappresenta l'ultimo tentativo disperato per il titolo e il francese dovrà vendere cara la pelle per riuscire nell'impresa, dovendo fare i conti con una spalla nuovamente infortunata dopo la caduta all'ultimo giro di Gara 2 in Francia e dovendo guardarsi le spalle dal suo team-mate Eugene Laverty. Proprio l'irlandese, insieme a Sykes, si è dimostrato il pilota più forte nel finale di stagione e non essendoci ovviamente ordini di scuderia i due potrebbero dare il via ad una lotta interna che andrebbe a favore di Sykes.
Melandri pensa al futuro – Chi invece arriva a Jerez senza la pressione di un risultato fondamentale ai fini della classifica è Marco Melandri, matematicamente fuori dai giochi per il titolo. Una stagione difficile da interpretare quella del ravennate che ha mancato di determinazione proprio nei momenti clou del campionato. I pensieri del pilota BMW sono già rivolti al 2014 e se fino a qualche settimana fa erano visioni positive, ora si stanno delineando nubi che potrebbero già impensierire il pilota italiano. Tutti ne parlano, anche se la notizia non è ancora stata ufficilizzata, ma Melandri, il prossimo anno dovrebbe essere in sella all'Aprilia ufficiale. Fin qui le notizie sarebbero positive, visto che la moto di Noale è attualmente la più performante insieme alla Kawasaki, ma le recentissime notizie sulla partenza di Gigi dall'Igna alla volta di casa Ducati e del trasferimento, sempre in Ducati, del suo telemetrista di fiducia, Michele Gadda, potrebbero far partire la stagione 2014 già in salita per Melandri, che "potrebbe" già salire sulla RSV4 per i test previsti per il martedì successivo alla gara di Jerez.