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SBK: Carlos Checa annuncia il ritiro

Il campione spagnolo appende il casco al chiodo, dopo 20 anni di carriera e un titolo mondiale in SBK in sella alla Ducati.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Carlos Checa Carrera ha deciso: la sua carriera motociclistica finisce al termine di questo 2013, anno  da dimenticare per lui. Una stagione difficile, avara di risultati e ricca invece di infortuni che hanno tolto la voglia di continuare a lottare in sella alle potenti moto della Superbike, a cui Checa è approdato nel 2008, dopo un trascorso di tutto rispetto nelle varie categorie del Motomondiale. L’ufficializzazione del suo ritiro arriva in occasione dell’ultimo round del mondiale SBK a Jerez de la Frontera, proprio in terra spagnola. Carlos Checa archivia vent’anni di carriera, con 222 GP disputati nel Motomondiale, 2 vittorie e 24 podi, ma soprattutto lascia la SBK dove nel 2008 aveva trovato la sua seconda giovinezza, vincendo il titolo mondiale nel 2011 in sella alla Ducati e conquistando il cuore di tanti appassionati.

Campione del Mondo SBK – Checa arriva in Superbike nel 2008 in sella alla Honda CBR 1000 RR del Team Ten Kate e chiude la sua prima stagione al quarto posto. L’anno seguente, sempre in sella alla stessa modo è settimo. Il 2010 è l’anno della svolta Ducati: Genesio Bevilacqua lo chiama nel Team Althea e lo spagnolo termina il mondiale al terzo posto. Il 2011 è l’anno del titolo mondiale: Carlos è inarrestabile, il feeling con la 1098R è perfetto e il pilota Ducati domina la stagione, collezionando ben 15 vittorie di manches. I diretti avversari, Marco Melandri, Max Biaggi ed Eugene Laverty devono inchinarsi al “matador” che chiude con oltre 100 punti di vantaggio sul secondo in classifica. Una prova di forza che non riuscirà a ripetere nel 2012, dove terminerà il mondiale al quarto posto.

La stagione più difficile – Il 2013 rappresenta l’anno più difficile per il pilota di Sant Fruitós de Bages, paese di 6000 anime a nord di Barcellona. I primi contatti con la Ducati Panigale non erano stati emozionanti, tanto da indurre Checa a portare avanti le trattative con Kawasaki. Il rientro di Francesco Batta con il Team Alstare aveva convinto Carlos ad accettare la sfida con la nuova Ducati. Le premesse ad inizio campionato erano ottime e le aspettative per una stagione al vertice alte, con tempi veloci nei test e con la Superpole nel GP di apertura in Australia. Gara 1 lo vede però subito protagonista di una brutta caduta, tanto da costringerlo ad un ricovero ospedaliero per accertamenti. Seguono poi infortuni più o meno gravi e tanti inconvenienti tecnici che affliggono la Panigale e che ne rallentano lo sviluppo. La battuta d’arresto arriva con il GP di Turchia, dove a seguito di una caduta Checa riporta la rottura dell’anca. La mancanza di fiducia in un mezzo che non ha saputo essere competitivo, la poca disponibilità di selle per riportarlo al vertice nella prossima stagione e la maturità acquisita in vent’anni di carriera hanno portato alla decisione di appendere il casco al chiodo. Una scelta sicuramente condivisibile, ma che lascerà un vuoto nel cuore dei tanti tifosi, soprattutto italiani, che si erano affezionati al pilota spagnolo.

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