SBK Ducati: profondo rosso
Per Ducati, Imola, doveva rappresentare il round della ripresa, della svolta, dopo un avvio di stagione particolarmente difficile, costellato di infortuni ai piloti, problemi di sviluppo, incomprensioni tra Team Alstare e Ducati e soprattutto mancanza di risultati apprezzabili.
Speranze – Sulle sponde del Santerno, nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, il Team Ducati Alstare era arrivato speranzoso e forte di tre fattori chiave: la ripresa fisica di Carlos Checa, che ad Imola aveva fatto in passato terra di conquista, vincendo cinque gare sulle ultime sei disputate, il nuovo regolamento, che permetteva alla 1199 Panigale R di scendere in pista senza air-restrictor, e quindi a potenza piena, e la pista “amica”, favorevole alle caratteristiche tecniche del bicilindrico italiano. Imola invece si è trasformata in un incubo dal quale sembra difficile destarsi.
Piloti – Carlos Checa è arrivato ad Imola con la volontà di mettersi alle spalle i problemi fisici che lo hanno condizionato fino a questo punto della stagione. Nelle settimane precedenti alla gara ha svolto un gran lavoro di riabilitazione per recuperare lo stato di forma. Purtroppo, le cadute nella Superpole e nelle libere della domenica, poco prima della gara, hanno minato il pilota spagnolo più sul piano morale che fisico. Carlos non ha trovato il feeling e la grinta che lo avevano contraddistinto sul circuito di Imola nelle passate stagioni e le due manches disputate sono state decisamente negative, con un undicesimo e un dodicesimo posto.
Ayrton Badovini, per contro, ha dato segni di speranza durante tutte le sessioni di prova, segno che comunque una leggera ripresa si è verificata. Badovini conquista il quarto tempo nella giornata di venerdì, risale al terzo nella Superpole 1, migliora con il secondo tempo nella Superpole 2 e poi si attesta a centro gruppo, chiudendo le due manche ottavo e decimo.
Ducati Panigale – La Panigale sembra non reagire come dovrebbe allo sviluppo a cui è sottoposta. Se da un lato il regolamento cerca di sopperire alla mancanza di risultati – aumentando prima il diametro degli air-restrictor per poi eliminarli definitivamente – dall’altro in casa Ducati non si riesce a trovare la strada della competitività. Non regge più neanche ormai la scusa del progetto nuovo. È vero che la Panigale è al suo primo anno in SBK, ma gareggia regolarmente nella Superstock già dalla scorsa stagione, dove aveva conquistato il secondo posto con La Marra, mentre nel campionato in corso è ampiamente in corsa per il titolo con Canepa. L’evoluzione e lo sviluppo delle SBK sicuramente ha il suo peso e il progetto recente ha bisogno di maggior tempo e soluzioni rispetto alla concorrenza che utilizza modelli collaudati da anni, ma il divario tra Stock e SBK è veramente troppo poco.
Team Alstare – Il Team non ha nulla da recriminare: Francesco Batta, patron del Team Alstare, è un nome storico della SBK e a lui e alla sua struttura riesce difficile imputare delle responsabilità. I tecnici preparati e un reparto corse con una conoscenza tecnica di primo livello hanno sempre dimostrato di sapere compiere il proprio lavoro. I dissapori tra Team e Casa Madre, con l’alterco a mezzo stampa tra Batta e Gobmeier, Direttore Generale di Ducati Corse, scaturito a Monza sembrano essere stati risolti con l’incontro avvenuto proprio a Imola tra il Team Manager Batta e Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati. Se nella prima fase del campionato Batta si era trovato con le mani legate nell’ambito dello sviluppo, rivendicato da Gobmeier come compito interno a Ducati, ora, visti i risultati non certo soddisfacenti, c’è un impegno comune, che è quello di riportare ai vertici Ducati, utilizzando le risorse che il reparto corse del Team Alstare può offire, lavorando direttamente sulla moto e proponendo soluzioni costruttive da sottoporre all’approvazione di Ducati Corse. La strada per riportare le rosse di Borgo Panigale nell’olimpo della SBK è ancora lunga, e il prossimo appuntamento, Mosca, non risulta sulla carta tra i circuiti ideali per Ducati, ma i propositi di rinascita iniziano a vedersi con questa nuova intesa.