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SBK: Gara 1 a Silverstone per Jonathan Rea

Gara 1 all’insegna del coraggio per gli specialisti del bagnato. La pista bagnata dalla pioggia viene affrontata con gomme slick. Vince Rea, seguito da Laverty e Camier che nel finale regalano sorpassi da brivido. Melandri chiude nono alla spalle di Badovini.
A cura di Fabrizio Carrubba
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 Parte nell'incertezza Gara 1 sul circuito di Silverstone. A seguito delle accuse non più di tanto velate rivolte alla direzione gara in occasione del round di Mosca, vengono rivolte le massime attenzioni sul tema della sicurezza. A pochi minuti dal via di Gara 1, con le moto già schierate in griglia, la partenza viene sospesa e ritardata per consentire all'organizzazione di procedere ad ulteriori controlli sul tracciato. Ad onor del vero le condizioni non sono critiche e il clima rispecchia in pieno il classico meteo "british style" con qualche goccia di pioggia sporadica ad inumidire l'asfalto, ma senza creare particolari disagi. La procedura prevede un nuovo giro di riallineamento e la cancellazione di un giro sul totale di Gara 1.

Sorpresa Ducati – La griglia rivede finalmente una Ducati in prima fila, con il secondo posto di Carlos Checa, ottenuto dopo le movimentate operazioni di Superpole della giornata di sabato. Gara in salita invece per tutti gli italiani presenti in pista: Melandri, a seguito della rottura del motore della sua BMW, scatta dalla quindicesima posizione, dietro a Fabrizio e Badovini. Nono posto in griglia per Davide Giugliano, che deve fare i conti con la forte contusione rimediata nella caduta di ieri. Chiudono lo schieramento Sandi e Iannuzzo.

Gara 1 – Al via sono Laverty e Rea a prendere subito il largo. Checa non indovina la partenza perfetta e rimane subito assorbito dal gruppo. Bene la Kawasaki di Baz, terzo, seguito subito dal compagno di squadra Sykes. La gara di Davide Giugliano finisce al termine del primo giro, con il pilota Aprilia che rientra mestamente ai box per problemi tecnici alla sua moto. Sykes intanto rompe gli indugi, sorpassa il compagno Baz e si lancia all'inseguimento della Honda di Rea. Il gruppo di testa è compatto e dalle retrovie Melandri inizia a risalire qualche posizione, attestandosi al terzo giro in nona posizione. Con Rea in apparente difficoltà, l'Aprilia di Laverty diventa la preda di Sykes, che non ci mette molto a studiare l'avversario, passarlo e prendere il largo.

Bandiera bianca – Al sesto giro i commissari di percorso espongono le bandiere bianche, segno che in alcuni settori della pista sta cadendo la pioggia. Il gruppo si scompone e gli specialisti del bagnato emergono. Baz, vincitore proprio qua a Silverstone lo scorso anno, attacca e supera Sykes, Rea, riassorbito dal gruppo, attacca e in poche curve si porta in testa alla corsa, mentre Guintoli risale fino alla terza posizione. Ai box i team si preparano per il pit-stop, che pare ormai inevitabile. Sykes perde parecchie posizioni, i tempi si alzano di oltre 20 secondi sul giro, ma nessun pilota sceglie la strada dei box. La Ducati di Checa ad otto giri dal termine transita in quattordicesima posizione, mentre Badovini, che sul bagnato trova il feeling necessario a condurre la difficile Panigale, risale posizioni.

Lotta per il podio – Con la Honda di Rea saldamente al comando, l'interesse si sposta sulla lotta per la terza posizione. Haslam recupera dalle retrovie, attacca Guintoli e lo passa senza troppe difficoltà. Ne approfittano subito le Suzuki di Camier e Cluzel, particolarmente a loro agio sulla pista bagnata. Nonostante le gomme slick per tutti i piloti, l'aderenza sembra ancora garantire la necessaria sicurezza. Camier, autore di ottimi turni di prova durante tutto il week-end, conquista a sua volta la terza posizione, portandosi in scia il compagno di squadra. Il gruppo riesce a riprendere Baz, incapace di tenere il passo di Rea, tanto che a due giri dal termine sono cinque i piloti in grado di lottare per la seconda posizione. Camier passa la Kawasaki di Baz, che si vede sfilare anche dalla due Aprilia ufficiali. Ultimo giro di fuoco per Laverty e Camier che si scambiano più volte la seconda posizione con sorpassi da brivido. Jonathan Rea taglia il traguardo in solitaria, mentre alle sue spalle chiudono dopo una bella bagarre Laverty e Camier. Melandri chiude una gara opaca in nona posizione, preceduto da Ayrton Badovini, ottavo con la Ducati Panigale.

Ordine d'arrivo Gara 1

1. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 37'16.058
2. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 37'19.131
3. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 37'19.538
4. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 37'19.666
5. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'20.198
6. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 37'21.717
7. Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 37'22.501
8. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 37'26.602
9. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 37'30.075
10. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 37'30.225
11. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'30.238
12. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R 37'42.594
13. Carlos Checa (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 37'59.619
14. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory 38'02.431
15. Mark Aitchison (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 38'49.682
16. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 39'26.033
17. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR 38'38.584
RT. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory 26'04.504
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