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SBK Magny Cours: Davide Giugliano e la Ducati comandano il venerdì francese

La guida aggressiva e spettacolare premia Giugliano che firma il miglior tempo nelle FP2, davanti a Laverty e Guintoli. Melandri e Sykes seguono in quinta e sesta posizione.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Un bel sole caldo accoglie il Mondiale Superbike, impegnato nel penultimo round sul circuito di Magny Cours. Occhi puntati sui due pretendenti al titolo, ovvero Sykes e Guintoli, anche se la matematica non esclude neppure Jonathan Rea, Marco Melandri e Loris Baz. Come spesso accade però sono gli outsider ad animare spesso l’attività in pista e così nella prima giornata di Free Practice ci pensa Davide Giugliano a mettere tutti in riga, regalando emozioni con la sua guida spettacolare. La Ducati 1199 Panigale R asseconda il pilota romano sul veloce Sali scendi francese e nella Free Practice 2, quella pomeridiana, firma il miglior tempo con il crono di 1’37.866. La prima giornata sulla pista francese rimette in luce anche Eugene Laverty, che con uno sguardo puntato al futuro in MotoGP chiude la classifica combinata con il secondo tempo ottenuto nella sessione pomeridiana.

FP1 – Nella prima sessione in pista sono stati invece i due contendenti al titolo a darsi battaglia. Tom Sykes e Sylvain Guintoli sono scesi in pista con l’intenzione di non lasciarsi spazio a vicenda. La Kawasaki del Campione del Mondo in carica è apparsa più a suo agio rispetto ad una Aprilia RSV4 comunque veloce. Il francese insegue e si porta in scia il compagno di squadra Marco Melandri. Ottima la prestazione di Eugene Laverty, che si accoda al gruppo di testa, ritrovando la bagarre che l’aveva visto protagonista nelle due gare dello scorso anno. Al traguardo è Tom Sykes a chiudere in testa con il tempo di 1’38.114. Segue Sylvain Guintoli (1’38.366), Melandri (1’38.744), Laverty (1’38.839) e Giugliano (1’38.894).

FP2 – Sale la temperatura in pista e scendono i tempi. Le condizioni dell’asfalto ribaltano un po’ i valori in pista e Davide Giugliano trova subito il feeling giusto per dare il ritmo agli avversari. La Ducati Panigale è l’unica moto in pista ad abbattere il muro del minuto e 38 secondi ed a fine turno il cronometro per il pilota romano si ferma sul 1’37.866. Eugene Laverty tiene il ritmo e chiude secondo (1’38.138), davanti all’Aprilia di Sylvain Guintoli (1’38.152). Jonathan Rea, solo nono nella sessione precedente, chiude quarto (1’38.157), davanti a Marco Melandri (1’38.451) e Tom Sykes, in difficoltà che chiude sesto (1’38.518).

(foto Fabrizio Carrubba)

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