SBK, Melandri parla delle condizioni del circuito: “Non si doveva correre”
Non c'è voglia di festeggiare nel paddock della Superbike. Nessuno a cui interessi più la cronaca e il risultato di Gara 1, unica disputata nella triste giornata di oggi. Il pensiero va a quanto successo ad Andrea Antonelli, deceduto durante la gara di SuperSport, per capire se questo poteva essere in qualche modo evitato. Le condizioni erano proibitive, ma la gara è stata confermata e i piloti hanno preso regolarmente il via. Un incidente annunciato quindi, con la visibilità ridotta la minimo per via della nuvola d'acqua sollevata dai piloti.
Marco Melandri non lascia dubbi su quanto era difficile oggi correre sull'asfalto del Moscow Raceway e ai microfoni di Mediaset dichiara apertamente che era impossibile continuare, tanto da sollevare la mano per fermare la corsa: "a due giri dalla fine ho iniziato ad alzare la mano per segnalare che c'era troppa pioggia: percorrevamo il rettilineo a metà gas". Melandri ha poi evidenziato come anche in passato erano accaduti episodi simili e come si era intervenuto all'epoca, come nell'esempio di Monza 2012, con una gara cancellata ed una interrotta prima della fine per motivi di sicurezza.
Le segnalazioni dei piloti al termine della gara delle Superbike, non sono state raccolte dalla Direzione Gara, che non è stata pronta a sospendere l'evento neanche dopo il giro di ricognizione per l'allineamento in griglia, come sottolinea Roberto Rolfo sempre ai microfoni Mediaset: "L'organizzazione avrebbe potuto accorgersene durante il giro di ricognizione".
Le polemiche a seguito del grave incidente vengono quindi indirizzate verso la Direzione Gara, incapace di prendere una decisione sullo stato di effettiva sicurezza del circuito. La forte pioggia aveva infatti allagato alcuni settori del circuito e la nuvola d'acqua sollevata dalle moto ha reso la visibilità in pista nulla, tanto che è stato impossibile ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente anche attraverso le immagini della TV.