SBK, Monza 2013. Melandri vola e vince gara 1. A Laverty gara 2
Dopo il diluvio di questa notte, pista che torna asciutta. Sole che brilla sull’Autodromo di Monza e tanto pubblico per una giornata meravigliosa.
Gara 1 – Alla partenza piloti molto concentrati. Le Aprilia sembrerebbero le moto da battere con un Laverty consistente per tutto il weekend. A scattare dalla pole Tom Sykes che, alla prima curva, perde la prima posizione a favore di Eugene che guida il gruppo seguito da Jonathan Rea su Honda CBR1000RR.
Al secondo giro Melandri, con una gran staccata, si porta all’inseguimento dell’irlandese trascinando dietro di sé la Verdona di Sykes.
Al quarto giro Sykes va lungo perdendo la posizione. Non si perde d’animo Guintoli che in sella alla sua Aprilia trova traiettoie ideali e si riporta al comando del gruppo di testa.
Marco Melandri non si fa distrarre da nessuno e riesce a stare avanti, gestendo bene la gara. All’undicesimo giro, il pilota italiano in sella alla sua BMW S1000 RR passa in testa, guadagnando da subito sei decimi dal francese dell’Aprilia.
Prove generali di volata sul finale di gara 1, con Melandri che cede nuovamente il comando a Tom Sykes. Il ravennate non molla e all’ultimo giro è bagarre. È il pilota italiano, con una gran staccata su Eugene Lavery, a portarsi in testa e a vince gara 1 di Monza.
Marco Melandri, dal parco chiuso commenta: “Di sicuro vincere a Monza è incredibile. Il team è stato fantastico, l’ultimo giro ho cercato di attaccare ovunque. Quando ho visto Sykes arrivare, ho spinto un po’ di più. L’ultima curva è stata incredibile”.
Secondo gradino del podio per Tom Sykes. Per il britannico della Kawasaki comunque un'ottima prestazione: "Incredibile l’ultimo giro, ho cercato di spingere il più possibile, speravo in un secondo posto”.
Terzo classificato Eugene Laverty che riferisce problemi con la sua Aprilia: “Spettacolare gara 1, ho avuto un piccolo problema a metà gara con la moto, pensavo di non riuscire a farcela”.
Ordine di arrivo Gara 1 del Gran Premio d’Italia
1. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR
2. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R
3. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory
4. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory
5. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR
6. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory
7. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R
8. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR
9. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000
10. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory
11. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R
12. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R
13. Fabrizio Lai (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R
14. Kosuke Akiyoshi (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR
15. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R
16. Mark Aitchison (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R
17. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000
RT. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR
Gara 2 – Condizioni atmosferiche buone e diciotto giri da percorrere sull’Autodromo Nazionale di Monza per una gara 2 che vede tutti i piloti alla partenza adottare la gomma morbida al posteriore, mentre la soluzione SC1 all’anteriore è solo per Sykes, Giugliano e Badovini.
Laverty si porta in testa alla prima staccata, cerca la fuga con un Sykes molto arrembante alle spalle. Giugliano si porta in seconda posizione già al secondo giro, ma l'avantreno gli si chiude due volte e pilota costretto ad andare lungo.
I top quattro, Laverty, Sykes, Melandri e Guintoli, si staccano dal gruppetto degli inseguitori macinando secondi che portano la testa della corsa a oltre tre secondi, quando mancano dieci giri alla fine della gara.
Piloti di testa racchiusi in un fazzoletto, con Guintoli che, nonostante grandi staccate, mostra avere qualche difficoltà in più. Gara di strategia per Melandri e Sykes che cercano di risparmiare gomma in vista degli ultimi giri.
Ultimo giro e gioco di scie. Skykes supera Guintoli alla variante della Roggia, finisce lungo, taglia la curva e al rientro in pista non cede la posizione al francese dell'Aprilia. Allungano Laverty e Melandri. Ultima possibilità per Melandri alla Parabolica, ma Eugene Laverty non si fa sorprendere dal ravennate e va a vincere gara 2.
Per Eugene Laverty gradino più alto del podio. L'irlandese dell'Aprilia commenta così la gara: “Avevo avuto la sensazione di poter controllare e poi poter sferrare l’attacco. Ho cercato dio bloccare Marco soprettuto il suo ritorno. Alla fine ce l’ho fatta e ho vinto.”
Melandri soddisfatto per il secondo posto: “Gara 2 era un po’ più caldo e le condizioni erano difficili. Avevo qualcosina in più dei due primi davanti a me, anche se la moto di Guintoli era velocissima e trascinava Laverty in rettilineo. Quando Laverty ha passato Guintoli, ha fatto un piccolissimo errore, ho detto devo passare subito, è l’ultimo giro ci ho provato, ma all’Ascari ho fatto un piccolo errore e ho perso qualche metro. Peccato però, dopo Assen, primo e secondo oggi è stata una giornata incredibile, grazie a tutta la squadra che sta lavorando duro e sono sicuro che il mio campionato inizierà oggi”.
Giallo Tom Sykes alla variante della Roggia a spese di Sylvain Guintoli. Il britannico della Kawasaki, che passa terzo sotto la bandiera a scacchi, precisa: “Spero di essere terzo, non ho capito se dovevo cedere o non cedere la posizione. A me sembrava di essere davanti, alla fine ho continuato, sono felice di essere terzo e dei due podi di Monza. Mi tengo stretto questo fantastico weekend”.
Ordine di arrivo Gara 2 del Gran Premio d’Italia
1. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory
2. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR
3. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R
4. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory
5. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory
6. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory
7. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000
8. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R
9. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R
10. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R
11. Fabrizio Lai (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R
12. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR
13. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R
RT. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR
RT. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR
RT. Kosuke Akiyoshi (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR
RT. Mark Aitchison (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R
RT. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000
Il ricorso dell'Aprilia – La Direzione gara accoglie il ricorso dell'Aprilia per il sorpasso di Tom Sykes su Guintoli alla variante della Roggia nel corso dell'ultimo giro. Il britannico della Kawasaki supera Guintoli ma finisce lungo e taglia la curva non cedendo la posizione al pilota dell'Aprilia. La Direzione gara riscrive l'ordine di arrivo di gara 2, retrocedendo Tom Sykes in quarta posizione e assegnando il terzo posto a Sylvain Guintoli che guida la classifica piloti con 140 punti.
Accolto il controricorso della Kawasaki – In tarda serata la Direzione gara accoglie il controricorso della Kawasaki e riformula la classifica finale di gara 2. Sykes ritorna terzo a 119 punti e Guintoli quarto a 137 punti.
Classifica Piloti Mondiale SBK (aggiornata al quarto turno) – 1. Sylvain Guintoli, Aprilia, punti 137; 2. Eugene Laverty, Aprilia , punti 124; 3. Tom Sykes, Kawasaki, punti 119; 4. Marco Melandri, BMW, punti 96; 5. Chaz Davies, BMW, punti 94; 6. Loris Baz, Kawasaki, punti 75; 7. Michel Fabrizio, Aprilia, punti 74; 8. Jonathan Rea, Honda, punti 71; 9. Davide Giugliano Aprilia, punti 49; 10, Leon Camier, Suzuki, punti 46; 11. Jules Cluzel, Suzuki, punti 41; 12. Max Neukirchner, Ducati, punti 39; 13. Ayrton Badovini, Ducati, punti 32; 14. Carlos Checa, Ducati, punti 29; 15. Leon Haslam, Honda, punti 29; 16. Ivan Clementi, BMW, punti 14; 17. Federico Sandi, Kawasaki, punti 12; 18. Fabrizio Lai, Kawasaki, punti 8; 19. Alexander Lundh, Kawasaki, punti 7; 20. Vittorio Iannuzzo, BMW, punti 6; 21. Glen Allerton, BMW, punti 6; 22. Jamie Stauffer, Honda, punti 4; 23. Kosuke Akiyoshi, Honda, punti 2; 24. Mark Aitchison, Ducati, punti 2.