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SBK: sesto round al Sepang International Circuit

Sul tracciato malese Sykes dovrà contenere gli attacchi di Rea, Baz e Guintoli.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Tutto è pronto per il sesto round del Mondiale, che sbarca in terra malese per la sesta tappa della stagione. Si correrà sulla pista di Sepang, un circuito che ospiterà per la prima volta la Superbike, ma anche un circuito tristemente noto agli appassionati, che non potranno fare a meno di ricordare quel tragico 23 ottobre del 2011, giorno in cui Marco Simoncelli perse la vita. Per ironia della sorte la pista di Sepang porta l’acronimo del campione di Coriano: SIC, ovvero Sepang International Circuit.

Sepang, affascinante e terribile – Non è la prima volta però che la Superbike corre in Malesia. Nel 1990 e 1991 fu il circuito di Shah Alam ad ospitare il Mondiale. Il biennio successivo toccò alla pista di Johor. Ora per la prima volta le derivate di serie scenderanno sull’asfalto di Sepang, circuito usato da F1 e Motomondiale e che non ha bisogno di particolari presentazioni. Un nastro asfaltato che si snoda per 5548 metri, caratterizzato da due lunghissimi rettilinei, interrotti dal tornante 15, punto chiave per i sorpassi in vista della volate finale. Quindici curve, cinque a sinistra e dieci a destra, tra cui la maledetta curva 11, dove Simoncelli perse la sua ultima gara.

Sykes leader – Dopo la doppietta in Gara 1 e Gara 2 a Donington, il Mondiale rivede in testa alla classifica un fortissimo Tom Sykes, che guida il gruppo con 185 punti. Un Sykes che fatica di più in qualifica rispetto alla scorsa stagione, ma che in gara dimostra di essere ancora l’uomo da battere, insieme alla sua Ninja, che anche nella mani di Loris Baz è capace di dare seri grattacapi agli avversari. E proprio le ZX-10R, insieme alle Aprilia RSV4 Factory, avranno un margine di vantaggio notevole, grazie ai due lunghi rettilinei sui quali lanciarsi alla massima velocità. Aprilia che continua a soffrire con Marco Melandri, incapace di uscire da una crisi difficile da spiegare, avendo a disposizione una delle migliori moto del campionato. Attualmente Melandri occupa la sesta posizione a 97 punti. Un distacco difficile da colmare. Migliore la situazione di Guintoli, quarto a 148 punti, dietro a Rea e Baz, entrambi a 159 punti.

Honda e Ducati – La Honda sfrutta l’ottimo lavoro svolto nei test pre-campionato e lo stato di grazia di Jonathan Rea, che ha dovuto cedere la testa del campionato a Sykes, ma che resiste in seconda posizione. La CBR è tornata competitiva. Le due vittorie ottenute ad Imola l’hanno dimostrato. Rea a Sepang era stato convocato per alcuni test HRC e quindi conosce il tracciato e di sicuro farà di tutto per impensierire Sykes. Ducati invece arriva in Malesia tra alti e bassi, con Davies in crescita e Davide Giugliano ancora incapace di portare a casa il risultato che meriterebbe. La Panigale sulla carta non è la moto più idonea al tracciato malese, ma alcuni settori della pista più scorrevoli potrebbero agevolare il bicilindrico italiano.

Occhio al caldo ed agli orari – Uno dei fattori chiave che da sempre contraddistingue le gare malesi è il caldo, che, unito all’umidità, metterà a dura prova i piloti impegnati nelle due manches. Per chi invece seguirà comodamente le gare da casa occorre ricordare che anche stavolta gli orari sono soggetti a cambiamenti da parte della Dorna. Gara 1 prenderà il via alle 7:30, mentre Gara 2 scatterà alle 10:30, ovviamente orario italiano.

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