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Scajola su Termini Imerese: ben vengano i cinesi di Chery Automobiles

Se Marchionne non avrà bisogno dell’impianto di Termini Imerese “ben vengano in Italia i cinesi di Chery”. Queste le parole di Scajola.
A cura di Danilo Massa
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sergio marchionne ed il ministro scajola

Sergio Marchionne aveva annunciato al ministro Scajola di essere intenzionato di chiudere lo stabilimento siciliano della Fiat: la produzione delle vetture si doveva fermare a partire dal 2011. L'ad della casa torinese aveva affermato inoltre di essere intenzionato a non chiudere tutto lo stabilimento. Eppure le parole si sono rincorse, ponendo sotto la lente del lettore talune indiscrezioni.

In particolare si era detto che Termini Imerese poteva essere adottata da un'industria automobilistica cinese: la Chery automobiles. A domanda di veridicità dell'informazione, il ministro Scajola risponde genericamente – senza negare né confermare – che l'Italia non deve escludere alcuna possibilità.  Precisata la priorità della Fiat sullo stabilimento, nondimeno il ministro puntualizza che "è necessario aumentare la produzione nel Paese che è ancora troppo bassa".

Fin qui si poteva pensare anche ad un invito generico. Poi il ministro, a scanso di equivoci, chiarisce: "Ben vengano in Italia i cinesi di Chery se garantiscono produzione e lavoro ".

L'eventualità, del resto, non sembra dispiacere alla Fiom, né a Marchionne che già intrattiene rapporti con la Chery per la commercializzazione dei propri prodotti in Cina. O forse si tratta di manovre diplomatiche in attesa di riascoltare Marchionne il 22 dicembre a Palazzo Chigi. Tema dell'incontro: il piano Fiat per l'Italia.

Intanto ha parlato Scajola e, se è vero che le parole sono come pietre, i cinesi ne fanno mattoni per alzare imprese.

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