Scarto minimo di velocità? Multa annullata

Una storia molto particolare quella che si è verificata a Gallarate, in provincia di Varese, dove la dottoressa Laura Sardin ha annullato una multa presa per eccesso di velocità di un chilometro orario. Sembra assurdo, ma è così ed è una sentenza che fa discutere e divide. Secondo il giudice, decisione numero 267 del 16 aprile 2014, non è possibile attribuire la multa per la "tenuità del fatto", ovvero lo scarto minimo di velocità che può essere dipeso dalla taratura non perfetta dell'autovelox. Va inoltre considerata anche la possibile imprecisione del tachimetro della vettura. Secondo il Codice della strada, articolo 142 comma 7, ogni automobilista che non osserva i limiti minimi di velocità è soggetto al pagamento di una multa che ammonta a 41 euro. Il giudice di Gallarate è andato oltre il testo del Codice della strada e ha cercato di farsi guidare dal buon senso affermando che autovelox e tachimetro potrebbero sbagliarsi e così quello scarto di 1 km/h diventa davvero risibile. Il ricorso, in questo modo, può essere accolto. Ciò che ancora non è molto chiaro è il perché l’automobilista si sia impelagato nella trafila dei ricorsi. Con una multa di 41 euro, più spese di notifica, sarebbe arrivato a pagare un totale di 56 euro mentre per fare ricorso al Giudice di pace è previsto il pagamento di una tassa di 37 euro. Da li in poi vi è solo spazio per le fotocopie e le spese per l’invio o il deposito del ricorso. Facendo un calcolo rapido, l'automobilista ha guadagnato solo 19 euro ma vuoi mettere l'importanza di aver creato un precedente ad hoc?