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Scatola nera, in Francia si punta verso il check box

Oltralpe si studia la sintesi giusta tra sicurezza e privacy. L’impressione, tuttavia, è quella di una scelta netta a favore dell’uso della scatola nera.
A cura di Redazione Motori
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Se ne parla da tempo e porta nel dibattito – salsa diversa, ma succo identico – la nota diatriba su sicurezza e privacy. La scatole nera nelle automobili è una soluzione tecnologica già pronta per l'uso (e già adottata in parte anche in Italia), capace di dare informazioni preziose sugli incidenti, in modo tale da poter ricostruire la dinamica degli incidenti ed evitare frodi ai danni delle assicurazioni (e, dunque, di tutti gli assicurati). Negli Stati Uniti è obbligatoria, in Francia, invece, si sta optando in maniera sempre più determinata sulla diffusione della scatola nera. Il ministro degli interni Manuel Valls ha dato disposizione al Consiglio nazionale della sicurezza stradale (Cnsr) di studiare una disciplina che possa coniugare l'uso del prezioso "box" e la tutela della privacy degli automobilisti. La soluzione, stando al dibattito d'Oltralpe, sarebbe tutta questione di tempo. Limitando la registrazione dei dati ai 30 secondi precedenti l'impatto e il periodo immediatamente successivo sarebbe infatti raggiunto lo scopo di sposare sicurezza e diritto alla privacy. Secondo Armand Jung, presidente del Cnsr, la scatola nera sarebbe anche un ottimo deterrente capace di produrre effetti senza necessariamente entrare in funzione: "Sapendo che i dati fondamentali della loro guida possono essere registrati, saranno più rispettosi delle regole". La privacy non è l'unico cruccio dei legislatori. Si dovrà pensare infatti anche a come convincere le parti in causa a spendere circa 150 euro in più per auto (o per contratto assicurativo).

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