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Schumacher, 16 anni fa in Giappone il primo titolo con la Ferrari

L’8 ottobre del 2000 il pilota tedesco conquistava il titolo di campione del mondo con la Rossa riportando a Maranello un trofeo che mancava da 21 anni: l’ultimo a vincerlo prima di Schumacher era stato il connazionale Jody Scheckter.
A cura di Matteo Vana
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Quella dell'8 ottobre è una data storica per ogni tifoso della Ferrari; un giorno da cerchiare in rosso sul calendario, una giornata per celebrare insieme la più grande scuderia e il più grande pilota della Formula 1. Un'accoppiata che, nel 2000, proprio sulla pista di Suzuka dove si corre la diciassettesima prova del mondiale 2016, riportò al successo il Cavallino facendo salire il tedesco sul tetto del mondo 21 anni dopo il successo del connazionale Jody Scheckter.

Un successo atteso 5 anni

Michael Schumacher arriva alla penultima tappa del mondiale con 8 punti di vantaggio, non pochi in un'era in cui una vittoria valeva 10 punti, sul finlandese Mika Hakkinen, bicampione del mondo. Il tedesco è reduce dalle vittorie di Monza e Indianapolis e per portare a casa il titolo ha una sola chance: vincere. Le qualifiche vedono prevale il pilota Ferrari che scatterà dalla pole position, al suo fianco il rivale di sempre, Mika Hakkinen. La tensione, prima della gara è alle stelle: la partenza non è delle migliori per il ferrarista che si vede superare proprio dalla McLaren del finlandese. I due fanno il vuoto, tutti gli altri rimangono distanti, quasi a volersi gustare la lotta senza rischiare di intervenire. Neanche la prima sosta ai box rompe l'equilibrio, Hakkinen è sempre davanti a Schumacher che rischia di non conquistare il mondiale e anzi di veder ridurre il proprio vantaggio. Ma è la seconda sosta quella decisiva: al giro 37 il finlandese va dentro, il tedesco ritarda la sosta e spinge come un forsennato: quando riuscirà dal box saranno 3 i secondi di vantaggio sul rivale, una distanza non colmabile che vale il titolo mondiale piloti a Schumacher, il primo in Ferrari.

Michael Schumacher trionfa nel Gp del Giappone - Clive Mason/ALLSPORT
Michael Schumacher trionfa nel Gp del Giappone – Clive Mason/ALLSPORT

L'abbraccio con Jean Todt

L'alba italiana si colora di rosso, le piazze in cui i tifosi del Cavallino si erano riuniti esplodono di gioia. Un'attesa lunga 21 anni, il testimone passa da un tedesco all'altro: da Jody Scheckter a Michael Schumacher, un pilota vestito di rosso è ancora una volta il più forte del mondo. Sul podio è festa grande con Jean Todt e il pilota della rossa che si abbracciano dopo 5 anni di sofferenze. Sono passati 16 anni da quel trionfo, la Ferrari torna ancora una volta in Giappone: impossibile non ricordare quelle emozioni, quel trionfo così a lungo cercato. Stavolta, però, nessun rischio per il Cavallino, il titolo è ben saldo nelle mani Mercedes tanto che solo la matematica non ha ancora consentito agli uomini di Brackley di esultare. Ancora una volta però le speranze rosse sono affidate a un tedesco, quel Sebastian Vettel in cui molti rivedono proprio Michael Schumacher. Un tedesco alla guida della Ferrari, un divario che sembra incolmabile con le scuderie che fanno dell'Inghilterra il proprio quartier generale: le analogie con quel periodo ci sono. Impossibile arrivare al titolo mondiale, ma già veder salire un connazionale dell'indimenticabile Schumacher sul gradino più alto del podio, per la stagione vissuta dalla casa di Maranello, sarebbe un trionfo.

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