Schumi fa progressi, Todt: “Ha bisogno di tempo e pace”
Jean Todt è tornato a far visita all'amico e compagno di avventura tra rombo di motori e scuderie. Insieme hanno contribuito a scrivere le pagine più belle della storia del Cavallino. Nostalgia canaglia, che ti prende e ti scuote fin dentro l'anima. Ancora una volta Jean si ritrova al capezzale di Schumacher: ieri col fiato sospeso, il cuore in gola e occhi lucidi per il timore che quello sarebbe stato l'ultimo saluto al ‘vecchio' campione della Formula uno; oggi con un barlume di speranza, maggiore fiducia, cautela e la certezza che, forse, la migliore medicina è lasciare in pace l'ex pilota della Ferrari. Il tedesco è tornato a casa nelle scorse settimane dopo mesi trascorsi in ospedale dopo quel maledetto giorno sulle nevi di Meribel, in Alta Savoia. Ha rischiato di morire, è rimasto attaccato alle macchine, alla vita. E ce l'ha fatta. Adesso combatte una battaglia altrettanto dura: tornare alla normalità sapendo che non sarà più la stessa cosa. "Nelle ultime settimane, dopo mesi trascorsi in un letto d'ospedale, Schumi ha fatto progressi in relazione alla gravità del suo incidente – ha ammesso Todt, ora presidente della FIA, in un'intervista al quotidiano francese L'Equipe -. Ma lo attende ancora una strada lunga e difficile da percorrere". Sa bene che non sarà facile riprendersi dalle ferite riportate a causa della tremenda caduta sugli avvenuta nello scorso mese di dicembre. E allora Todt, che non ha mai perso i contatti con la famiglia di Schumi, ne approfitta per ribadire lo stesso messaggio lanciato più volte dai cari dell'ex campione della Rossa: "La sua famiglia gli è vicino costantemente – ha aggiunto -. Per il suo bene, però, è giusto che venga lasciato in pace. Ha bisogno di tempo per recuperare. E tutti noi che gli vogliamo bene possiamo solo sperare che le cose migliorino quanto prima".