Scout Speed, il super autovelox che non richiede preavviso
Tempi duri per chi non rispetta i limiti in strada: le tecnologia, infatti, sta facendo passi avanti anche nel settore degli autovelox, lo strumento per eccellenza che hanno le forze dell'ordine per contrastare gli amanti dell'alta velocità anche nei casi in cui la segnaletica impone un'andatura meno sostenuta.
Una telecamera e un radar per monitorare ogni angolo
L'ultimo ritrovato si chiama Scout Speed ed è stato ribattezzato "il fratello cattivo dell'autovelox": il nuovo dispositivo colpisce a 360 gradi e può essere installato a bordo delle auto della polizia senza bisogno di alcuna segnalazione. Venduto dalla Sintel Italia Spa, un’azienda di Pomezia è un apparecchio che viene installato all’interno dell’autopattuglia, all'altezza dello specchietto retrovisore, e si compone di una telecamera e un radar. La sua caratteristica fondamentale è che può rilevare la velocità del veicolo che sopraggiunge indipendentemente dalla sua posizione, sia essa frontale, laterale o posteriore. Lo Scout Speed funziona in tutte le condizioni atmosferiche e il sistema di telecamere e sensori è in grado sia di riprendere filmati sia di scattare fotografie georeferenziate delle targhe dei veicoli che commettono infrazioni: sfuggirgli è praticamente impossibile.
Il cartello di preavviso non serve
A rendere ancora più complicato scappare al suo occhio elettronico ci ha pensato anche una sentenza del Tribunale di Rovigo che ha ribadito che in caso di scout speed l’avviso non è necessario per la validità della multa, come precisato dal decreto ministeriale 15 agosto 2007, all'articolo 3 che recita "le disposizioni degli articoli 1 e 2 non si applicano per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in maniera dinamica, ovvero ad inseguimento". Normalmente il Codice della strada richiede, per le postazioni fisse, la presenza del cartello segnalatore perché, proprio per la sua natura, quella dell'autovelox dovrebbe essere una misura preventiva e non punitiva. La sentenza 1023/2016, la prima in Italia a riguardare il rilevamento dinamico della velocità, però, ha stabilito inoltre che la normativa in materia non vieta di utilizzare foto frontali per l'accertamento di una violazione in quanto la documentazione resta nelle mani della polizia e la presunta violazione della privacy non va ad inficiare sulla validità della multa.