Sepang 2008, il Sic sul tetto del mondo
Qual è stata la più grande gioia di Marco Simoncelli nella sua esperienza nel Motomondiale? Il destino ha voluto che il circuito di Sepang e il Gran Premio di Malesia avessero un posto particolare nella storia del ragazzo di Coriano, è qui infatti che nel 2008 tagliò il suo traguardo più importante al termine di una stagione da incorniciare.
Un brutto avvio di stagione
Il 2008 è stato l’anno di SuperSic. Partito con una Gilera RSA 250 non ufficiale, il campionato mondiale della classe di un quarto di litro per il ragazzo di Coriano non comincia nel migliore dei modi: nelle prime due gare infatti piazza un doppio "zero" per via di due cadute. Ma i segnali che il vento stia girando ci sono e al terzo GP, in Portogallo, riesce a guadagnare la sua prima pole stagionale terminando poi la corsa in seconda posizione. Da lì la svolta: vittoria al Mugello seguita da un'altra in Catalogna, secondo in Gran Bretagna e terzo ad Assen, sono i risultati che lo portano nelle posizioni di testa della classifica a battagliare per il titolo con lo spagnolo Alvaro Bautista.
Marco diventa “ufficiale” Gilera
A quel punto i manager del Gruppo Piaggio (di cui fanno parte Aprilia e Gilera) “sono costretti” a dare a Marco la RSA, la moto ufficiale, molto più veloce di quella con cui il romagnolo aveva cominciato la stagione. E così stravince al Sachsenring (con dieci secondi di vantaggio su Mika Kallio), poi a Motegi e a Phillip Island. Si arriva così in Malesia, penultimo appuntamento stagionale, con un Simoncelli che guida la graduatoria iridata con 37 punti di vantaggio sullo spagnolo e che può dunque già centrare l’alloro con un GP d’anticipo (deve perdere meno di dodici punti dal rivale).
La gara che vale un titolo
Una gara difficile dunque per uno che non è abituato a fare calcoli come Marco. E così il 19 ottobre 2008 prende il via la gara con Hiroshi Aoyama in pole, seguito proprio dai due contendenti per il titolo. Bautista scatta bene dalla seconda piazza e dopo poche tornate metri è già in testa. Alle sue spalle un gruppetto composto da Simoncelli, Simon e Aoyama che lottano ad ogni curva andando sempre al limite. Il ragazzo di Coriano sembra correre senza pensare all’enorme posta in palio: un giro era virtualmente campione del mondo, un altro no, ma sempre al massimo e correndo grandi rischi.
SuperSic fa bene i conti e incassa l’alloro
A dieci giri dalla fine però Simon è costretto al ritiro e la Gilera numero 58 è al terzo posto dietro all’Aprilia dello spagnolo e alla KTM del giapponese, un terzo posto che per Simoncelli vorrebbe dire titolo mondiale. E così, forse per l’unica volta in carriera, Marco fa “il ragioniere”: comincia a correre con la testa cercando solo di arrivare sul podio. Ed è quello che farà. Primo alloro nel Motomondiale per lui e ottavo iride della storia (il primo in 250cc) per la Gilera, conquistato proprio a Sepang, lo stesso circuito sul quale tre anni dopo troverà la morte in quel maledetto 23 ottobre 2011.