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Sergio Marchionne: Fiat farà bene nel 2010 anche senza incentivi statali

Intervenuto a Palazzo Mezzanotte a Milano per ritirare il premio, a nome del Gruppo Fiat, come investor of the year, nell’ambito degli «Uk-Italy Business Awards», l’AD Sergio Marchionne ha commentato il 2009.
A cura di Eugenio Tinto
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Marchionne

Gli analisti avevano previsto male, perché non solo nell’ultimo trimestre ma su tutto il 2009 l’andamento della Fiat è stato molto più che positivo.

Questo è stato un po’ il succo delle parole di Sergio Marchionne ieri intervenuto ieri alla Borsa Italiana per ricevere dal governo britannico a nome della Fiat il premio come azienda investitrice dell’anno in Inghilterra. È stata anche l’occasione per chiarire un po’ come procede il legame tra la casa di Torino e quella di Auburn Hill:  “Stiamo procedendo bene e il 2010 andrà meglio del 2009, anche se venissero meno gli incentivi”, e ha aggiunto: “La famiglia Agnelli, tramite Exor, è sempre l'azionista di riferimento. Con l'operazione Chrysler non è cambiato nulla”.

Le osservazioni di Marchionne si sono spinte anche sull’Alfa Romeo e sulla difficile situazione in cui si trova la Casa di Arese: «È il nostro bambino da curare e lo stiamo curando. Ho sempre detto che il caso Alfa era il più difficile da gestire. si tratta di un marchio con grandi potenzialità che, per colpa anche nostra, non è mai riuscito a portare dei risultati. Io ce la sto mettendo tutta per metterlo sulla via della guarigione, ma dipende anche dal bambino».

Parole che non lasciano dubbi così come quelle pronunciate riguardo alla mancata erogazione degli incentivi statali: «Andrà meglio del 2009, di sicuro anche senza incentivi». Le ultime, lapidarie parole di Sergio Marchionne sono state dedicate allo stabilimento siciliano di Termini Imesere: «Non ho niente da aggiungere su Termini Imerese».

Nel medioevo si usava chiudere un discorso con un secco Ipse Dixit, oggi le cose non sono così tanto cambiate.

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