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Sicurezza stradale: arriva Holo, il triangolo d’emergenza virtuale

Brevettato da un ricercatore italiano il dispositivo consente di proiettare a terra un segnale intermittente visibile dai 30 ai 50 metri di distanza, allertando così i veicoli in arrivo ed evitando che il conducente debba scendere dall’auto e camminare in strada.
A cura di Matteo Vana
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Il triangolo d'emergenza è un oggetto che deve far parte della dotazione obbligatoria e serve per segnalare la presenza di un incidente agli altri automobilisti che sopraggiungono sul luogo: soprattutto di notte, però, il suo posizionamento diventa rischioso a causa delle strade poco illuminate. Proprio da qui è nata l'idea di Fabio Lettieri, un ricercatore italiano che ha sviluppato il primo triangolo d'emergenza di tipo olografico.

Un ologramma per avvisare gli automobilisti

Holo, è questo il nome scelto. Utilizzabile sia per le auto sia per le moto, il dispositivo – alto poco più di 5 centimetri e dal peso di 150 grammi – una volta fissato al retro di qualsiasi mezzo esso proietta a terra un segnale intermittente visibile dai 30 ai 50 metri di distanza, allertando così i veicoli in arrivo ed evitando che il conducente debba scendere e camminare in strada, come accade quando si posiziona il triangolo tradizionale. Un modo per azzerare i rischi segnalando comunque la propria posizione, anche per un tempo piuttosto significativo e in qualsiasi situazione: il dispositivo, infatti, è dotato di un involucro impermeabile e ha un'autonomia di circa 5 ore.

L'idea di Lettieri è nata studiando le statistiche: ogni anno, infatti, sono 7000 gli automobilisti investiti mentre tentano di posizionare il triangolo mobile su strade poco illuminate. "Oggi con il cellulare è possibile accendere i termosifoni di una casa in montagna a 300 chilometri di distanza, eppure per posizionare un triangolo stradale di notte bisogna rischiare la vita" ha sottolineato a tal proposito l'inventore nel suo video di presentazione. Holo è già stato brevettato, al momento un prototipo, comunica l'inventore, è stato presentato al ministero dei Trasporti per le pratiche del caso e presto potrebbe fare la comparsa sulle prime automobili abbassando notevolmente la percentuale di rischio investimenti anche in situazioni pericolose.

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