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Sicurezza stradale, dirigente provinciale rinviata a giudizio per incidente mortale

Funzionaria della Provincia di Reggio Calabria accusata di aver causato una morte evitabile, omettendo di mettere in sicurezza la strada e trascurando le ripetute richieste di intervento di diversi enti pubblici.
A cura di Valeria Aiello
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Quasi tre anni fa la tragedia lungo la Strada provinciale 22, a Montebello, in provincia di Catanzaro. Un incidente che è costato la vita a C.Z., di 67 anni, di Montebello Jonico, e che in questi anni è stato al centro di una vicenda giudiziaria e che ha portato al rinvio a giudizio di una dirigente della Provincia di Reggio Calabria, Domenica Catalfamo, dopo un anno dall’istanza di archiviazione da parte del pubblico ministero. A richiamare l’attenzione su caso è l’Associazione “Basta vittime sulla strada statale 106” che, grazie agli sforzi dei familiari della vittima e dello Studio 3A, ha visto ribaltare il corso del procedimento penale a carico della funzionaria. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, dopo aver urtato contro il parapetto, l’uomo sarebbe sceso dall’auto per verificare i danni ma, poggiandosi al muro di protezione, quest’ultimo era crollato, facendolo precipitare nel burrone sottostante. Un volo che gli era stato fatale.

Davanti alla sbrigativa tesi della disgrazia è arrivata la richiesta di verità da parte dei familiari della vittima che si sono rivolti alla società convenzionata con l’Associazione. “È un’altra risposta importante alle istanze di verità e giustizia dei nostri assistiti che ripaga loro e i nostri sforzi e la bontà del nostro lavoro – a detto sul caso il dott. Ermes Trovò, presidente di Studio 3A. – Abbiamo sempre creduto nelle nostre ragioni e non potevamo accettare le dichiarazioni quasi offensive da parte di chi, a dispetto di ogni evidenza, descriveva quella strada come la più sicura del mondo. Ma la nostra speranza è anche quella che, di fronte a quest’ulteriore presa di posizione della Procura, l’Amministrazione provinciale si decida finalmente a mettere mano a quella maledetta strada, in cui a tre anni di distanza dalla morte di una persona nulla è cambiato. La Sp 22 oggi si trova nelle stesse condizioni disastrose che hanno avuto un ruolo determinante nella tragedia e il rischio di altri drammi è sempre dietro l’angolo”.

Sulla SS 106 Jonica che in Calabria si estende per 415 km, tra il 1996 e il 2014 hanno perso la vita oltre 600 persone e altre 24mila sono rimaste ferite. Nel solo 2016 le vittime sono state 32. “Riteniamo che sulla SS 106 sia necessario un ammodernamento ma nel frattempo gli automobilisti devo rispettare le regole e gli Enti coinvolti (tutti) devono fare il loro dovere: perché le vittime si evitano spesso anche con una buona manutenzione, con interventi necessari di messa in sicurezza e interventi eseguiti bene” spiega Fabio Pugliese, presidente dell’associazione ‘Basta vittime sulla strada statale 106’. “Questo caso –ha concluso – mi consente di esprimere grande apprezzamento per il lavoro svolto da Studio 3A ma, soprattutto, mi permette di dire a quanti operano in tutti gli Enti che hanno responsabilità una cosa molto chiara: sulla S.S. 106 la ricreazione è finita. Sono certo che non ci sarà bisogno di suonare la campanella. Lo voglio sperare”. Ora la vicenda passerà alle aule del tribunale. L’udienza preliminare è fissata per il 9 marzo.

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