Sicurezza stradale, distrazione al volante e velocità elevata sono le prime cause di incidente
Gli automobilisti italiani, quando sono al volante della propria auto, sono sempre più distratti, poco attenti alle segnaletica stradale e troppo spesso viaggiano a velocità elevata: è questo il quadro che emerge dalla fotografia dell'Istat che ha diffuso i dati relativi agli incidenti stradali nel 2018 e che ribadisce come, quasi certamente, l'Italia mancherà il target imposto dall'Europa – fissato a 2mila – sulle vittime della strada entro il 2020.
Muoiono sempre più giovani, cellulare e rispetto della segnaletica le cause
Le vittime della strada, nell'ultimo anno preso in esame, sono diminuite ma rimangono comunque troppe: sono 3.325 le persone che hanno perso la vita a seguito di un incidente stradale – contro i 3.378 del 2017 -, in calo dell'1,6%, così come diminuisce anche il numero dei sinistri (172.344 rispetto ai 174.933 dell’anno precedente: -1,5%), ma il dato più preoccupante è l'innalzamento delle vittime fra i più giovani visto che nel 2018, fra i 15 e 19 anni, ci sono stati il 25,4% di morti in più confermando come quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni sia la fascia d’età più a rischio. A provocare gli incidenti sono soprattutto l‘inosservanza della segnaletica, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e l'uso del telefono cellulare alla guida, non a caso le violazioni al Codice della Strada più sanzionate, che rappresentano il 40,8% del totale.
Entrando ancor più nel dettaglio si scopre poi che il 9,2% degli incidenti è causato dal mancato rispetto della distanza di sicurezza seguito da una manovra irregolare, un comportamento scorretto nei confronti di un pedone e infine la presenza di una buca o un ostacolo imprevisto sulla strada. Nel 2018, inoltre, sono diminuite del 4,4%, le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada anche se i vizi degli automobilisti italiani – ossia il mancato rispetto della segnaletica, l'uso improprio del cellulare e il mancato uso della cintura di sicurezza – rimangono immutati anche se calano dell'11,6% le contravvenzioni per eccesso di velocità. Dati che devono far riflettere le autorità e che allontanano l'Italia dall'obiettivo europeo: per rientrare nei parametri imposta dall'UE servirà un'inversione di rotta clamorosa che deve partire, però, prima di tutto dagli automobilisti.