Sicurezza stradale, Italia a più alto rischio incidenti di Francia, Germania e Regno Unito
Quattro i livelli di rischio, molto basso in Europa, ma in Italia è più alto di quello di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna: è quanto emerge dalla nuova mappa interattiva del rischio dei viaggiatori lanciata dall’International Sos Foundation in collaborazione con la Global Road Safety Partnership a partire dai dati del Global Status Report sulla sicurezza stradale 2015 pubblicato dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Road Safety Travel Risk Map. Consultabile alla pagina travelriskmap.com, la mappa delinea in toni di colore più o meno intensi il rischio che i viaggiatori che circolano non solo in auto o moto, ma anche come passeggeri di bus o taxi, o come pedoni, corrono in termini di sicurezza nei diversi Paesi del globo, suddivisi in quattro livelli: alto, moderato, basso e molto basso. In quest’ultimo gruppo, diverse nazioni europee e il Canada, dove si contano da 0 a 6 morti ogni 100mila abitanti.
Italia a più alto rischio di Francia, Germania e Regno Unito. L’Italia è invece nel gruppo a basso rischio (6-12 morti ogni 100mila abitanti) con un rapporto di 6,1 vittime della strada ogni 100mila abitanti. Tra le strade della vecchia Europa, a più basso rischio quelle della Spagna (3,7 morti ogni 100mila abitanti), Germania (4,3 morti ogni 100mila abitanti) della Francia (5,1 morti ogni 100mila abitanti), Austria (5,4 morti ogni 100mila abitanti) ma anche del Regno Unito (2,9 morti ogni 100mila abitanti) e Irlanda (4,1 morti ogni 100mila abitanti).
In Africa e Medio Oriente le strade più pericolose. L’Africa ha meno del 4% degli autoveicoli immatricolati a livello globale ma è il continente con il più alto numero di morti per incidenti stradali, oltre 24 vittime ogni 100mila abitanti, con picchi che superano anche 30 morti in Liberia, Tanzania, e Mozambico. Ad alto rischio anche Angola, Congo, Etiopia, Libia, Kenia, Mali, Sudan, Zambia. Rischio molto elevato anche in Iran, Arabia Saudita, Oman, Kazakistan. In Oriente, Cina e Mongolia sono nel gruppo ad alto rischio, più alto rischio invece in Thailandia e Vietnam. Allarmante la disparità tra Nord e Sud America.
