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Nasce l’osservatorio delle autonomia locali per la sicurezza stradale

L’obbiettivo è quello di ridurre la mortalità sulle strade di automobilisti e pedoni. L’intesa tra Anci e Upi è un passo verso la civiltà.
A cura di Eugenio Tinto
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Uno storico accordo si è stretto oggi a Roma tra l’Associazione nazionali dei comuni italiani e l’Unione delle provincie d’Italia, per la nascita del primo Osservatorio nazionale delle Autonomie locali per la sicurezza stradale. Il fine ultimo al quale tende la nascita dell’Osservatorio è la realizzazione di una banca dati nazionale per il monitoraggio degli incidenti stradali, promuovere campagne di sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, per il rispetto della legalità e delle norme del codice della strada.

Soddisfatto il presidente della Anci e sindaco della città di Torino, Sergio Chiamparino: “Il trend degli incidenti stradali, sia a livello europeo che a livello nazionale, fa registrare una significativa riduzione dei sinistri. L’Italia, rispetto all’obiettivo di ridurre del 50% i decessi entro il 2010, è a -33%. Per questo motivo c’è bisogno adesso di un deciso cambio di marcia, per arrivare a ridurre sensibilmente il numero degli incidenti. E in questo i Comuni vogliono essere protagonisti: l’Osservatorio sarà uno strumento fondamentale per mettere in rete tutti i sistemi di monitoraggio territoriali, insieme con il programma nazionale sulla sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture. Uno strumento ancora più essenziale, anche in vista dei nuovi obiettivi europei per il periodo 2011-2020. Partiremo innanzitutto mettendo a sistema la buone pratiche già sperimentate sui territori. Quindi avvieremo una capillare campagna per il rispetto della legalità: il rispetto delle regole, quando si parla di sicurezza stradale, è sinonimo di prevenzione”.

Dello stesso avviso anche il presidente dell’Upi nonché presidente della provincia di Catania, Giuseppe Castiglione: “L'Osservatorio delle autonomie ci consentirà di coordinare tutti gli interventi che Provincia e Comuni mettono in campo per fare fronte all'emergenza della sicurezza stradale. Le Province gestiscono l'80% della rete viaria extraurbana e indirizzano a questo scopo quasi il 44% dei propri bilanci, oltre 2 miliardi di euro. Il Paese ha bisogno di un grande piano di manutenzione che parta dalla direttiva europea sulla sicurezza stradale, che ci impone di aumentare i controlli e di formare in maniera permanente gli operatori. Per farlo servono risorse. Solo per le strade provinciali abbiamo stimato un fabbisogno di oltre 3 milioni di euro”.

Eugenio Tinto

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