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Secondo l’Ania 10 mila morti per alcol

I dati della Commissione europea divulgati dall’Ania ritraggono l’immagine di un mondo che ancora non ha saputo far raccordare auto ed alcool.
A cura di Danilo Massa
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La Fondazione per la Sicurezza stradale dell'Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ha diffuso i dati della Commissione europea, che descrivono, sulla base di dati statistici, il danno recato alla guida dall'assunzione di sostanze che alterano i sensi.

In particolare, vi si afferma che ogni anno l'alcool mieterebbe sulla strada circa 10.000 vittime, equivalente al 30% del totale. La stesssa percentuale, peraltro, può riferirsi ai dati riguardanti l'Italia, dove l'Istituto superiore di Sanità precisa che il 30% degli incidenti stradali è causato dall'alterazione psichica dei conducenti, dovuta all'assunzione di droghe o alcool.

L'alterazione sufficiente a rendere particolarmente insicura la guida è individuata dall'Ania in un valore pari ad un tasso alcolemico di 0,8 g/l, in base al quale l'automobilista accresce la possibilità di incidente di 2,7 volte. Come facilmente può immaginarsi, vi è un aumento marginale crescente del rischio di incidente rispetto all'alcol assunto. 1,5 g/l, quasi il doppio del valore precedente, non implica ciò un rischio quasi raddoppiato, ma – addirittura – quasi decuplicato: per un tasso alcolemico dell'1,5 g/l, le possibilità di incidente aumenterebbero fino a 22 volte.

In Italia – è bene ricordarlo – il limite alcolemico individuato per un'adeguata tutela della sicurezza stradale è di 0,5 g/l.

Danilo M.

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