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Software per minimizzare le emissioni, Porsche costretta a richiamare 60mila vetture

L’ufficio federale per la Motorizzazione tedesca, nella nuova fase delle indagini sul Dieselgate, avrebbe scoperto irregolarità legate a un software per minimizzare le emissioni installato sul motore V8 4.2 della Cayenne e sul V6 3.0 della Macan, i due Suv del brand di lusso del gruppo Volkswagen.
A cura di Matteo Vana
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Porsche Salone di Parigi 2016

Lo scandalo Dieselgate sembrava ormai essere alle spalle, ma a finire sotto la lente d'ingrandimento per l'utilizzo di un software in grado di minimizzare le emissione è stata Porsche: l'ufficio federale per la Motorizzazione tedesca, nella nuova fase delle indagini, avrebbe scoperto irregolarità legate alle emissioni, come anticipato dallo Spiegel online, tanto che la casa automobilistica dovrà richiamare 60 mila auto.

Cayenne e Macan nell'occhio del ciclone

Nel mirino sono finiti i dei modelli Suv Cayenne e Macan, equipaggiati con i motori diesel. L'attenzione delle autorità, più nello specifico, si starebbe concentrando sul V8 4.2 della Cayenne e il V6 3.0 della Macan, motori dalle alte prestazioni ma, anche dalle altissime emissioni nocive, seppur conformi, sulla carta, alle normative Euro 6. Nel corso dei test effettuati, la Motorizzazione avrebbe scoperto diverse manipolazioni dei valori dei Nox, gli ossidi di azoto, attraverso l'installazione di software. Nella Macan, gli ispettori avrebbero individuato cinque dispositivi illegali che fanno funzionare il sistema di controllo delle emissioni in laboratorio, ma non sulla strada.

Porsche Macan 2016

Proprio la Macan, nel 2016, aveva subito un aggiornamento del software per migliorare i livelli di emissione senza che però la casa tedesca ammettesse irregolarità. Non è certo un periodo semplice per la Porsche: lo scorso aprile un dirigente era stato arrestato in seguito alle perquisizioni nella sede del marchio mentre nel 2017 il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, aveva ordinato il richiamo obbligatorio di circa 30mila Porsche, all'interno della gamma Cayenne e Macan, proprio in seguito alla scoperta di un software utilizzato per ritoccare le emissioni inquinanti. Non sembrano ancora essere finiti gli strascichi del Dieselgate tanto che Volkswagen – di cui Porsche rappresenta il marchio di lusso -, rischia di dover pagare un conto decisamente salato, pari a 25 miliardi di euro tra multe, riacquisti e risarcimenti.

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