Sollievo per Vettel, la power unit non ha riportato danni nell’incidente di Singapore
L'incidente di Singapore, che ha portato al ritiro entrambe le Ferrari, poteva costare molto caro alla Rossa: oltre al danno, infatti, il Cavallino ha rischiato anche di subire la beffa in un Gran Premio che doveva vederla dominare e che invece potrebbe aver infranto i sogni mondiali. Il botto tra Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel ha rischiato di compromettere in maniera forse irreparabile il campionato del tedesco: l'urto con la monoposto del finlandese, infatti, è stato molto violento e il ferrarista ha seriamente rischiato di compromettere l'efficienza della propria power unit.
Nessun danno al motore della SF70H di Vettel
A mandare in testacoda Vettel, infatti, sono stati i liquidi fuoriusciti dal motore che, finendo sulle ruote posteriori, hanno reso ingovernabile la sua SF70H mandandolo a sbattere contro il muro. La botta ricevuta da Raikkonen ha aperto un vero e proprio buco nella parte laterale sinistra in prossimità dei radiatori acqua e olio; provvidenziale è stato l'intervento dei box che hanno costretto il pilota a fermasi a bordo pista salvaguardando così l'integrità del motore che, come riportato da Motorsport, non ha riportato danni. Nella sfortuna una buona notizia per il pilota della Rossa che così facendo avrà un motore praticamente in vista dei prossimi Gran Premi; in Malesia, infatti, dovrebbe debuttare un nuovo motore – il quarto e ultimo della stagione Ferrari – ma quello salvato a Singapore potrà tornare utile alla squadra durante i turni di prove libere delle ultime sei gare.
La stagione è agli sgoccioli e con 28 punti da recuperare il compito di Sebastian Vettel si annuncia piuttosto complicato: il tedesco, infatti, sarà per forza chiamato a rischiare per portare a casa l'intera posta in palio in ogni appuntamento sperando anche che Lewis Hamilton incappi in una giornata no. Da adesso in poi ogni gara sarà decisiva e, se la Ferrari vuole interrompere il digiuno iridato, non ci sarà più margine d'errore. Con sei gare da qui alla fine del mondiale ancora da disputare tutto è ancora possibile e avere un motore fresco in vista dello sprint finale può essere un appiglio al quale aggrapparsi in un momento complicato come quello che sta vivendo il Cavallino.