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Sospiro di sollievo per Vettel, la sua Ferrari non andrà in penalità nel GP del Giappone

Il tedesco, ritirato a Sochi per un problema alla MGU-K, non andrà in penalità nella trasferta di Suzuki: i tecnici della Ferrari, infatti, hanno stabilito che non sarà necessario utilizzare una terza unità scongiurando così il pericolo di una retrocessione sullo schieramento di partenza della gara giapponese.
A cura di Matteo Vana
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Sebastian Vettel - Getty images
Sebastian Vettel – Getty images

La gara di Sochi, per la Ferrari e per Sebastian Vettel, ha rappresentato l'ennesima delusione di una stagione sfortunata: il tedesco, infatti, è stato costretto al ritiro da un problema alla MGU-K, ammutolitasi in Russia subito dopo il pit stop costringendo il quattro volte campione del mondo a fermare la vettura a bordo pista. Un danno che avrebbe potuto comportare una penalità in griglia a Suzuka, eventualità fortunatamente scongiurata dai tecnici del Cavallino.

Quella che eliminato dai giochi Vettel in Russia, infatti, era la seconda MGU-K a disposizione del tedesco; montarne una terza, come previsto dal regolamento, avrebbe comportato una penalità in griglia con conseguente arretramento del pilota rispetto al tempo ottenuto in qualifica. Le analisi svolte a Maranello, come riportato da Motorsport.com, hanno stabilito che non sarà necessario utilizzare una terza MGU-K mantenendo così la specifica 3 del motore che ha garantito un miglioramento delle prestazioni della vettura senza retrocedere in griglia e lasciando così intatte le speranze di vittoria su una pista che Vettel ama particolarmente e sulla quale ha ottenuto già 4 successi pur senza trovare mai il trionfo al volante della Rossa.

La Ferrari di Sebastian Vettel dopo il guasto a Sochi - Getty images
La Ferrari di Sebastian Vettel dopo il guasto a Sochi – Getty images

Un'occasione, quella che capiterà al tedesco nel prossimo weekend, molto ghiotta: il duello con il compagno di squadra Charles Leclerc si sta facendo sempre più serrato e il divario tra i due in classifica, al momento, garantisce al monegasco lo status di primo pilota, nonostante le smentite del team principal Mattia Binotto che ha più volte specificato come in Ferrari non esistano gerarchie. Un successo a Singapore, per Vettel, significherebbe pareggiare il numero di vittorie stagionali rispetto al giovane monegasco, ma soprattutto di puntare con rinnovato entusiasmo al secondo posto nel mondiale piloti attualmente occupato da Bottas. Una gara, quella di Suzuka, che sarà molto importante per il tedesco pronto, dopo lo spavento di una penalità, a riscattare la sfortunata prova di Sochi.

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