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Squalo Jorge, Lorenzo campione del mondo MotoGp 2015

Quinto titolo iridato in carriera, il terzo in classe regina strappato nella gara decisiva per il mondiale dalle mani di Valentino Rossi che con il 4° posto alla bandiera a scacchi non è riuscito nell’impossibile remuntada mundial. Primo al traguardo del Ricardo Tormo, il maiorchino della Yamaha festeggia sul gradino più alto del podio la vittoria nella finale più controversa della storia del motociclismo moderno.
A cura di Valeria Aiello
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A evocarlo era stato proprio Valentino Rossi che nel suo round di casa, al Marco Simoncelli Word Circuit di Misano Adriatico, dove aveva chiesto al suo designer di caschi, il fidato Aldo Drudi, di riprendere uno squalo che insegue affamato un piccolo pesciolino giallo: un richiamo al colossal di Spielberg piuttosto che al romanzo di Benchley ma che non ha portato bene al campione di Tavullia, stritolato dalla morsa del maiorchino che con la vittoria del Gp della Comunità Valenciana chiude la partita del mondiale.

Con 330 punti, sette vittorie, Jerez, Le Mans, Mugello, Barcellona, Aragon e Valencia e dodici podi complessivi da inizio stagione, Lorenzo porta a 3 i titoli iridati in top class, con quelli colti sempre in sella alla Yamaha nel 2010 e 2012, cinque complessivamente nel Motomondiale con i due allori nel biennio 2006-2007 in sella all’Aprilia 250cc. Ma quello di questa stahione per Lorenzo è il titolo mondiale più controverso, arrivato scattando dalla pole per la prima volta in carriera mentre il suo diretto avversario era costretto a una difficile rimonta dall’ultima casella per la penalizzazione inflitta al pesarese per il contrasto ai danni di Marc Marquez di Sepang, nonostante avesse condotto in testa alla classifica pressoché tutto il mondiale. In verità, al Martillo di Palma di Maiorca, un primo aggancio era in realtà riuscito, quando a Brno si portava a parità di punti e al comando del mondiale per numero di vittorie stagionali. Il ‘dottore’ allungava però a Silverstone dove il bagnato rimescolava le carte della corsa iridata. Lorenzo rispondeva recuperando terreno a Misano, Aragon, Motegi e Phillip Island, mentre a Valencia ha condotto la sua gara, determinato a cavare il massimo dal weekend con cui ha deciso le sorti del mondiale.

Incappato in un inizio di stagione altalenante tra problemi che lo hanno penalizzato già nella tappa inaugurale in Qatar, dove l’imbottitura del suo casco si era staccata in gara, rallentandolo nelle fasi finali della corsa. Il giallo del casco era ritornato anche in Gran Bretagna, su uno dei suoi circuiti preferiti ma dove il maiorchino non era riuscito a lottare per una piazza migliore di quella ai piedi del podio, alle prese con la visiera appannata mentre era in bagarre con la Ducati di Andrea Dovizioso. La fortuna non gli sorrideva neanche a Sepang dove per problemi ai freni non aveva perso la prima fila in griglia di partenza. Poi l’errore di Misano e lo zero stagionale che pesava come un macinìgno ma cui il numero 99 che lo accompagna nel mondiale dal 2009 replicava senza più scendere dal podio, fino ad oggi, al Ricardo Tomo di Valencia, dove la prima piazza lo consacra il nuovo campione del mondo MotoGP 2015.

Dal suo esordio nel Motomondiale, a Jerez nel 2003 in sella a una Derbi in classe 125, Lorenzo ha disputato 232 gare in carriera, vincendone 60 e salendo 134 sul podio, per un monte punti complessivo di 3414 punti, 61 pole in carriera, l’ultima da record proprio sul circuito spagnolo, con un giro incredibile per il quale ha racchiuso tutta l’emozione per riservarla al suo privato, a quando un pizzicotto materializzerà il sogno del suo quinto alloro iridato.

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