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Stangata per Kia in Corea del Sud: dovrà pagare 300 milioni di bonus ai dipendenti

Il tribunale di Seul ha dato ragione ai lavoratori che protestavano perché vedere riconosciuti i bonus nella paga base per il calcolo degli straordinari. Pena comunque dimezzata rispetto alle richieste.
A cura di Valeria Aiello
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Una pesante sentenza colpisce Kia Motors, condannata in Corea del Sud a pagare 422,3 miliardi di won, l’equivalente di 317 milioni di euro per non aver considerato i bonus nella paga base per il calcolo degli straordinari dei propri dipendenti.

300 milioni di bonus ai dipendenti

L’azienda ha cercato di opporsi fino alla fine sostenendo che la sentenza avrebbe danneggiato l’intera economia del paese, mettendo a rischio la competitività del mercato. Pena comunque dimezzata rispetto alle pretese dei sindacati che chiedevano un risarcimento di circa 750 milioni di euro, praticamente il doppio della somma stabilita. Il tribunale di Seoul ha riconosciuto in parte ragione a 27.000 dipendenti per il periodo compreso tra gli anni 2008 e 2011. La controllata del gruppo Hyundai ha già fatto sapere di volere ricorrere in appello.

La riforma dei chaebol

Dopo Samsung anche Kia e dunque Hyundai a riconoscere diritti dei lavoratori. Aria di rinnovamento in Corea del Sud dove il nuovo corso politico del presidente Moon Jae-in sta riformando il vecchio sistema dei chaebol, i grandi conglomerati a conduzione familiare che per decenni hanno controllato l’economia, a danni degli stessi lavoratori. La pronuncia arriva in un momento delicato anche per il gruppo automobilistico, vista l’importante contrazione di Hyundai nel primo semestre (vendite -8%, 1,7 miliardi di euro di utile rispetto all’analogo periodo del 2016). La sentenza avrà ripercussioni sul trimestrale di Kia e ulteriori conseguenze potrebbero arrivare da altre 115 società coreane che hanno procedimenti analoghi in corso, Hyundai compresa. Mercato in flessione anche in Cina, dove il gruppo e altre case coreane stanno affrontando una sorta di boicottaggio per i marchi del paese. Da inizio anno la sola Kia ha visto dimezzare i volumi, con perdite del 55% dei volumi nei primi sette mesi del 2017.

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