Stirling Moss, il perdente più illustre della storia della Formula 1
Spesso nella storia di un qualsiasi sport ci rimangono i vincitori, quelli che a suon di successi hanno scritto il proprio nome nella memoria degli appassionati di quella specifica disciplina. Anche l’automobilismo non fa eccezione, e raramente ci si ricorda degli sconfitti. Per questo motivo siamo andati a cercare il “perdente più illustre della storia della Formula 1”.
Il più grande pilota senza titolo
Diciamo subito che la nostra ricerca non è stata così complicata, infatti, senza possibilità di smentita, possiamo affermare con certezza che il perdente più illustre della storia della Formula 1 è il britannico Stirling Moss. Considerato il più grande pilota a non aver mai conquistato il titolo di campione del mondo nella massima competizione automobilistica.
Tante vittorie per Stirling
Il londinese classe ’29 ha infatti portato le sue monoposto in trionfo in ben 16 Gran Premi nei 66 disputati in carriera, salendo complessivamente 24 volte sul podio. La sua prima vittoria arrivò nel GP di casa del 1955 a bordo della Mercedes W196 del team tedesco Daimler Benz AG, l’ultima invece risale al 1961 (suo ultimo anno in Formula 1) nel Gran Premio di Germania sulla Lotus 18 messagli a disposizione dalla scuderia fondata da Rob Walker, cioè la Rob Walker Racing Team. A ciò si aggiungono anche i 19 successi ottenuti nelle gare di F1 che non assegnavano punti per il campionato mondiale.
Fangio, Brabham e le auto inglesi
A leggere questi numeri risulta difficile immaginare che Stirling Moss non sia mai riuscito a conquistare il titolo iridato, ma in realtà è così. In ben sette stagioni consecutive si piazzò sul podio finale del Campionato che assegnava l’alloro, argento in quattro occasioni e bronzo in tre. I motivi sono principalmente due: il primo è il suo nazionalismo esasperato (famosa la sua frase «È meglio perdere con onore in una vettura inglese che vincere con una vettura straniera») che lo portò spesso alla guida di vetture non competitive; il secondo invece va ricercato nel fatto che si ritrovò davanti dei veri e propri mostri sacri del volante da Juan Manuel Fangio a Jack Brabham.
Chi ti credi di essere, Stirling Moss?
Terminò con il secondo posto in classifica finale nei campionati 1955, 1956, 1957 e 1958, tre volte dietro “il Maestro” argentino e l’ultima alle spalle del connazionale Mike Hawthorn. Proprio a causa di questo suo curioso destino viene considerato l’eterno secondo o il re senza corona della Formula 1. Ma nonostante ciò, e pur senza iride, è riuscito a ritagliarsi un suo spazio tra le leggende di questo sport, sotto la voce “il perdente più illustre della Formula 1”. E fino a qualche tempo fa quando qualcuno veniva fermato dalla polizia al volante reo di sostenere un’andatura troppo veloce, soprattutto in Gran Bretagna, ma non solo, era facile sentirsi dire dagli agenti la celebre frase: «Chi ti credi di essere, Stirling Moss?».