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Superbike, Davies a Rea: “Non potevi fare nulla, ma grazie per esserti preoccupato per me”

Il pilota britannico: “E’ stato un incidente innocente quello che mi è capitato a Misano, ma uno dei più pericolosi in cui sono mai stato coinvolto. Ho sentito tutti i 235 kg della moto e quando mi sono rialzato non riuscivo a respirare” ha scritto sui propri social.
A cura di Matteo Vana
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Il contatto tra Davies e Rea - Foto Instagram
Il contatto tra Davies e Rea – Foto Instagram

Un incidente, quello capitato a Chaz Davies nel corso delle battute finali del Gran Premio disputato a Misano Adriatico, che poteva avere conseguenze ben peggiori; il pilota britannico della Ducati, infatti, è scivolato a due curve dal traguardo ed è stato investito dalla Kawasaki di Jonathan Rea che non ha potuto nulla per evitarlo. Prima soccorso in pista, Davies è stato trasportato in ambulanza all’Ospedale Infermi di Rimini dove una Tac ha evidenziato la frattura scomposta del processo trasverso della terza vertebra lombare.

Il ringraziamento al rivale

Il pilota della Kawasaki, dopo aver tagliato il traguardo, è corso nel punto dell'incidente per sincerarsi delle condizioni di Davies: un gesto che ha emozionato i fan e lo stesso pilota della casa di Borgo Panigale che, in un post sui proprio profili social, ha colto l'occasione per ringraziare il rivale.

Senza dubbio è stato un incidente innocente quello che mi è capitato a Misano, ma uno dei più pericolosi in cui sono mai stato coinvolto. Ho sentito tutti i 235 kg della moto più quelli del pilota che sono stati lanciati dalla mia schiena e mi sento estremamente fortunato per essere tornato a casa 48 ore dopo senza ferite più gravi – ha scritto il britannico -. L'adrenalina e il cuore ti dicono di tornare in moto ma dopo qualche passo e un tentativo di risalire in sella mi sono accorto che non riuscivo a respirare, stavo vedendo le stelle e il mio busto sembrava esser stato schiacciato. Rea non avrebbe potuto fare nulla di diverso, forse chiudere un po’  il gas e darmi un secondo o 2 di vantaggio – ha scherzato – ma ringrazio Jonathan per essersi preoccupato per me.

Le condizioni del pilota sono buone

Il 30enne di Knighton, dopo aver passato la notte di sabato, è stato dimesso dall'ospedale ed è tornato al box della Ducati, da dove ha seguito Gara-2. Nella giornata di lunedì, poi, è stato visitato in una clinica specializzata di Modena: il risultato è stato incoraggiante. Adesso per lui ci saranno varie seduta di fisioterapia e non è da escludere la sua presenza in pista già a Laguna Seca tra tre settimane. A rincuorare tutti sulle proprie condizioni è stato proprio il pilota: "La mia condizione è relativamente tranquilla. Questa è la prova che indossare la migliore attrezzatura serve e devo tutto alla mia tuta e al mio casco per avermi tenuto tutto intero. Grazie al Centro Medico del circuito di Misano, all'Ospedale di Rimini e al Dottor Catani per avermi visitato e per esservi presi cura di me. Grazie alla mia compagna Hattie e la mia famiglia Aruba.it racing/Ducati per aver fatto di tutto per assicurarsi che io abbia quello che mi serve per iniziare immediatamente il processo di guarigione e grazie anche a tutti i sostenitori al circuito e a tutti quelli che hanno inviato auguri di una pronta guarigione attraverso i social media! Ci vediamo in pista!" è la parte conclusiva del suo messaggio. L'incidente non ha lasciato segni nella mente del pilota, pronto a tornare in sella nel minor tempo possibile per giocarsi ancora le proprie chance.

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