Supercar a tutto gas per l’Europa: i piloti della Cannonball tallonati dalla polizia

Sono giovani, ricchi e folli. Sotto al sedere, in genere, hanno una supercar e, alle spalle, le auto della polizia a sirene spiegate. A volte non c'è verso di prenderli, altre volte scatta la multa. Ma i miliardari non tengono molto ai milioni e così, ogni anno e in tutto il Continente, le Cannonball riempiono le strade del paese di auto sparate a 200 km/h. E non solo in autostrada. In Svizzera la polizia ha intercettato 5 auto a velocità comprese tra i 190 e i 204 km/h. Venivano da Londra ed erano diretti verso Milano.
La Cannonball funziona così: tutti possono partecipare, purché ogni automobile sia "in grado di viaggiare", questo il requisito ufficiale utile a non incappare nei divieti di legge alle corse automobilistiche "urbane". La quota di partecipazione quest'anno è stata di ben 1190 sterline (1400 euro circa) e dà diritto a partecipare alle diverse (non-) gare, ad alloggiare nelle diverse città e a partecipare ai relativi festini. Si parte da Londra, si sceglie il percorso e si può scendere fino a Roma o arrivare a Praga. Passatempo "aristocratico" che, almeno ufficialmente, non prevede (e non può prevedere) premi. Conferma uno dei partecipanti che "Il vincitore è il primo che arriva a Praga e il primo che si ubriaca".

In Bretagna, in una stradina di campagna, la polizia ha fermato una Bentley che andava a 201 km/h e una Lamborghini sparata a 180 km/h. 1500 euro di multa e ritiro della patente. La gendarmerie era stata allertata dalle autorità inglesi che avevano segnalato un'insolito imbarco di supercar diretto verso il Vecchio Continente. Per le autorità si tratta di un bel grattacapo: le auto vanno fermate, perché l'autovelox non basta. Riscuotere la penale verso l'automobilistica di un altro stato è pressoché impossibile. Ma fermarli è quasi più difficile. La polizia francese ha nel suo parco auto qualche Renault Mégane RS capace di raggiungere i 250 km/h, ma preferisce non rischiare e, così, adopera moto ed elicotteri. Spiega Gérard Ercolano, responsabile della sicurezza stradale della polizia francese, che "preferiamo evitare gli inseguimenti e non partecipare alla follia".