SBK, superpole a Portimao: tradizione inglese per il solito Sykes
I piloti inglesi si sentono a casa nella trasferta portoghese del sesto round del mondiale Superbike. Sarà per le similitudini tra il circuito di Donington e l'Autodromo do Algarve di Portimao, entrambi caratterizzati da veloci sali-scendi e da curvoni veloci, sarà per la temperatura, che smentendo la tradizione del caldo-umido portoghese, non va oltre i 18 gradi, fatto sta che in tutti i turni di prove libere e di qualifiche sono stati i britannici a dominare, alternando Sykes e Rea nelle prime posizioni, con un attento Laverty, irlandese, ad osservare conquistando costantemente la seconda posizione in tutti i turni.
Superpole 1 – Le sorprese però arrivano al momento della prima resa dei conti, ovvero con lo svolgimento della Superpole 1, che vede il francese Cluzel, su Suzuki, strappare all'ultimo passaggio il primo tempo, davanti alla Bmw di Daviez e ad un rinato Carlos Checa, con la tanto chiacchierata Panigale. Le lunghe sedute di riabilitazione fanno ritrovare determinazione e forza allo spagnolo che pare a suo agio alla guida della moto italiana, finalmente in linea con i tempi delle moto avversarie. Sykes e Rea si accontentano rispettivamente della quarta ed undicesima posizione, mentre gli italiani passano in gruppo alla Superpole 2 con Giugliano, Melandri e Fabrizio in parata dalla quinta alla settima posizione e Badovini, con la seconda Panigale, più staccato con il dodicesimo tempo.
Superpole 2 – Il turno si apre con qualche goccia di pioggia che inizia a bagnare il tracciato quando tutti i piloti sono scesi in pista con le slick da tempo. Inevitabile la bandiera rossa che interrompe il turno per consentire a tutti di rientrare ai box per montare le rain e modificare gli assetti. La procedura per l'assegnazione della prima posizione viene modificata e viene abolita la Superpole 3, a favore di un unico turno di 20 minuti al termine del quale viene stilata la griglia di partenza. La scelta delle gomme diventa fondamentale in quanto la pioggià non è insistente e la pista non completamente bagnata: le slick possono consentire ancora un singolo giro veloce, ma con alti rischi. Le rain, per contro, garantendo sicurezza non consentono prestazioni tali per poter lottare per la prima posizione. Si entra in pista con le slick, scelta condivisa praticamente da tutti i piloti e la prima vittima del fondo scivoloso è Davide Giugliano che perde l'anteriore della sua Aprilia e finisce il suo turno nella ghiaia. Negli ultimi minuti la pista asciuga velocemente e i tempi tornano ad abbassarsi. Sykes ottiene il miglior tempo a 4 minuti dal termine con Laverty che segue a solo 1 millesimo. Jonathan Rea e Marco Melandri seguono nell'ordine. Nono, decimo ed undicesimo tempo per Fabrizio, Badovini e Giugliano.
Obbiettivo centrato per Melandri – Bene la qualifica di Marco Melandri, quarto. Al termine dei test svolti ad Aragon la scorsa settimana, l'obbiettivo per il ravennate era quello di ottenere un buo risultato in qualifica, al fine di essere subito nel gruppo dei primi nelle prime fasi di gara senza doversi affidare a disperate rimonte sul finale di gara. Melandri ottiene un ottimo quarto posto, segno che il lavoro di messa a punto finalizzato al singolo giro lanciato ha dato i frutti sperati. Sulla gestione della gara c'è ancora da risolvere i problemi legati alla prima fase di gara, quando il peso della moto carica di benzina impedisce a Melandri di essere agile come sul finale, ma la partenza dalla quarta posizione riduce in parte il gap con i concorrenti.
Griglia di partenza: