Superpole Assen: il solito Sykes
Mentre un timido sole tenta di scaldare le fredde temperature di Assen, in pista si scatena la guerra dei tempi per la conquista della pole position in vista delle due gare di domani. L'asfalto rimane comunque ostico per via delle basse temperature che devono essere ben interpretate nella gestione delle gomme, operazione fondamentale per non incappare in errori dati dall'eccessiva confidenza sulla tenuta delle stesse durante i giri lanciati per strappare il miglior tempo. Troppe infatti sono state le cadute nelle precedenti sessioni, sia libere che di qualifiche, che hanno visto farne le spese Baz, Giugliano, Badovini, con un gran volo nelle prove di questa mattina, ed Haslam, il pilota a pagare il prezzo più caro con la rottura scomposta di tibia e perone rimediata ieri.
Superpole 1: nonostante l'assenza di pioggia in pista sono gli specialisti del bagnato, o comunque delle condizioni meteo sfavorevoli, ad essere i protagonisti in pista, e così già dalla Superpole 1, della durata di 14 minuti, sono i soliti Sykes, Guintoli e Rea a giocarsi i primi tempi, con l'incursione di Davide Giugliano che dimostra di avere un buon feeling sulla pista olandese. Melandri appare in difficoltà al pari di Ayrton Badovini, dopo la caduta subita nella sessione mattutina. Al termine della Superpole 1 le posizioni sono: Sykes (1'36".242) seguito da Giugliano, Rea, Guintoli, Baz, Laverty, Checa, Melandri, Cluzel, Badovini, Neukirchner e Fabrizio. A sorpresa manca l'accesso alla seconda fase Chaz Davies, su BMW, che dopo l'ottima performance ad Aragon, non sembra trovare il giusto assetto per sfidare i cordoli olandesi.
Superpole 2: in pista Giugliano subito veloce, seguito da Tom Sykes. Un po' di confusione in pista con alcuni piloti che girano con le gomme da tempo ed altri che verificano le condizioni della pista con le gomme da gara. Sale Checa al comando, ma al giro successivo Sykes segna un tempo incredibile (1'35".315). Negli ultimi 5 minuti si fa sul serio e tutti i piloti entrano in pista con la gomma da tempo, ma il tempo di Sykes è irraggiungibile. Sotto la bandiera a scacchi nell'ordine: Sykes (1'35".315), seguito da Guintoli, Checa, Laverty, Melandri, Baz, Giugliano, Rea, Fabrizio, Cluzel, Badovini, Neukirchner.
Superpole 3: lotta serrata sul filo dei centesimi per conquistare la pole position in una velocissima sessione di 10 minuti, senza traffico visto che i contendenti dopo le prime due Superpole sono rimasti in 9. Laverty riesce ad infrangere la barriera dell'1'36" ma Sykes migliora subito dopo il suo tempo della Superpole 2 e segna un crono ancora incredibile di 1'35".043. Problemi per Checa che rientra al box per alcune veloci regolazioni per poi riprovare a migliorare in pista la sua performance, ma i tempi non scendono e paga decimi agli avversari soprattuto sul T2. Guintoli si accoda al compagno di squadra Laverty. Sul finale Rea porta la Honda al secondo posto Primo tra gli italiani è il solito Giugliano, davanti a Marco Melandri, mentre Fabrizio rimane attardato e negli ultimi minuti non esce neppure dal box.
Risultati al termine della Superpole:
- Sykes 1'35.043
- Rea +0.596
- Laverty +0.771
- Guintoli +0.930
- Baz +1.123
- Giugliano +1.283
- Melandri +1.287
- Checa +1.395
- Fabrizio +2.527