Suzuka ’88, la grande magia iridata di Senna
La storia della Formula 1 è piena di duelli tra grandi piloti che si sono sfidati sia dentro che fuori la pista dando vita a delle rivalità che in qualche modo hanno reso ancora più appassionanti i vari campionati mondiali. Quella durata più a lungo è quella che andò in scena tra Ayrton Senna e Alain Prost tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. L'inizio della rivalità tra i due piloti risale al 1988, quando il brasiliano arrivò per la prima volta in McLaren, la scuderia del francese lì dal 1984. Molti i GP che i due animarono quell’anno ma solo quello del Giappone del 30 ottobre fu quello in cui si decise tutto.
Dominio McLaren
La schiacciante superiorità tecnica della McLaren – Honda ridusse di fatto il campionato del 1988 ad un lungo duello tra i due piloti del team inglese. Si arriva al Gp del Giappone, quindicesimo e penultimo appuntamento stagionale, con il brasiliano che aveva conquistato fin lì 7 vittorie contro le 6 del compagno di scuderia, e con ben 8 doppiette McLaren. In gioco c’è il titolo iridato con il paulista che potrebbe chiudere i giochi già nel Sol Levante grazie alla regola degli scarti.
Senna sbaglia e mette a rischio il mondiale
Come di consueto anche sul circuito di Suzuka i due piloti monopolizzano la prima fila, con Senna in pole position davanti a Prost e tutto fa presagire che per Ayrton il primo alloro in carriera sia molto vicino. Ma ecco il colpo di scena: al via Senna fa spegnere il motore, riuscendo a riavviarlo sfruttando la lieve pendenza della griglia di partenza. Il brasiliano finisce però in quattordicesima posizione, mentre il suo compagno di scuderia si invola al comando, seguito dalla Ferrari di Gerhard Berger e dalla March di Ivan Capelli. Poco dopo l’italiano sorpassa l'austriaco, andando poi ad insidiare la leadership di Prost, rallentato da un problema al cambio, che conquista al sedicesimo giro solo per poche centinaia di metri, cioè prima che il francese lo superasse nuovamente e lui fosse invece costretto al ritiro per un problema elettrico.
Arriva la pioggia: è tempo di “Magic”
Ma i colpi di scena non sono finiti. Nel frattempo infatti comincia a piovere e Senna, maestro di guida sul bagnato, dopo una grande rimonta fatta di sorpassi al limite, si riporta vicino agli scarichi dell’altra McLaren. Ha così inizio un duello casalingo, l’ennesimo di quella stagione, che avrà il suo epilogo al 28° passaggio, quando Ayrton tira fuori dal cilindro l’ennesima magia della sua carriera: approfittando di un doppiaggio supera il compagno di scuderia fino a quel momento bravissimo a tenerlo dietro. Da qui in poi sarà uno show del brasiliano che impose un ritmo insostenibile, anche per Prost, alla gara fino alla bandiera a scacchi, vincendo il GP e il titolo mondiale.
Il primo alloro di Ayrton grazie agli scarti
Infatti, nonostante il transalpino avesse conquistato più punti del rivale meno continuo ma più vincente, per via della regola degli scarti (grazie alla quale si considerano validi per la classifica piloti solo i migliori undici risultati stagionali) il francese fu costretto a scartare diversi piazzamenti, mentre Senna, con le sue otto vittorie, aveva dovuto rinunciare solo ad un punto. Per Senna arriva così il primo titolo iridato della sua carriera, nell’anno in cui prende il via quella accesa rivalità con Prost che ancora oggi, a quasi 30 anni di distanza, appassiona, emoziona e divide tutti gli amanti delle quattro ruote e in special modo quelli della Formula 1.