Sylvain Guintoli ed Aprilia trionfano nel Mondiale Superbike
Sylvain Guintoli è il nuovo Campione del Mondo Superbike 2014. La notte magica di Losail diventa il teatro per il successo del francese e dell’Aprilia, che conquista il titolo costruttori, il quarto nella storia delle derivate dalla produzione di serie. Oggi in Qatar la RSV4 Factory si è dimostrata un’arma affilata, velocissima sul lungo rettilineo di Losail e precisa nella danza tra le curve veloci da raccordare. Il merito però è anche di Sylvain Guintoli, che oggi, più che mai, ha saputo mettere in pista carattere e determinazione, dimostrando che anche i sogni più difficili da realizzare, quelli iridati, sono sempre raggiungibili.
Guintoli, una rimonta inaspettata – Il Mondiale 2014 si è deciso all’ultima gara dell’ultimo round del Campionato, in pieno stile Superbike, facendo riferimento ad epiche battaglie del passato, come Bayliss-Edwards nel 2002, oppure Fogarty-Slight-Corser nel 1998, ma anche Biaggi-Sykes nel recente 2012. La stagione appena conclusa sarà ricordata per questo finale incandescente, per la rimonta di Guintoli, che in quattro round ha saputo recuperare oltre 40 punti, ma anche per gli ordini di scuderia, che hanno caratterizzato nel bene e nel male questo intenso finale di stagione. Non bisogna gridare allo scandalo, perché da sempre nel mondo dei motori valgono le sottili decisioni prese spesso a tavolino dietro i pannelli del box. La storia delle corse è piena di esempi, alcuni addirittura eclatanti, come la famosa Parigi-Dakar del 1989 decisa a testa e croce con il lancio di una moneta da parte di Jean Todt per stabilire il vincitore tra Vatanen ed Ickx. Certo, si potrebbe discutere per ore sulle scelte di Marco Melandri a Magny Cours e di Loris Baz in Qatar, ma quel che è certo è che il Mondiale Piloti lo deve vincere il pilota più forte, senza aiuti, ed oggi Sylvain Guintoli ha dimostrato di avere quel qualcosa in più rispetto all’avversario diretto, Tom Sykes, che gli è valso il titolo di Campione del Mondo.
Una stagione complicata – Sono i freddi numeri di una classifica a stabilire chi sarà il campione. Analizzando i risultati si potrebbe puntare il dito contro Guintoli, capace di vincere solo cinque manches, contro le otto vittorie di Sykes ed i sei successi di Marco Melandri. Ma proprio i freddi numeri hanno dimostrato che il francese ha saputo fare della regolarità di piazzamenti la sua forza. Il Mondiale si chiude con 416 punti per il francese, contro i 410 punti del pilota Kawasaki, che forse ha pagato di più la pressione nel finale di stagione. Guintoli invece ha saputo amministrare e capitalizzare punti importanti che hanno permesso di arrivare a recuperare il distacco accusato in tutta la stagione. A Magny Cours i punti da recuperare erano 12 e l’impresa sembrava impossibile. In Qatar il sorpasso e la vittoria, nel giorno più importate. In fin dei conti la storia ci insegna che anche con poche vittorie si può vincere un titolo. Lo sa bene Nicky Hayden, che nel 2006, con solo due vittorie, ma tanti piazzamenti, portò via il titolo niente di meno che a Valentino Rossi. La Superbike nella notte magica di Losail ha incoronato il suo nuovo re, che a 32 anni regala il titolo alla Aprilia ed è pronto a difendere il suo titolo nella nuova avventura che nel 2015 lo vedrà in sella alla Honda CBR 1000 RR.