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Tachimetri, ecco perché arrivano fino a 260 km/h anche se l’auto non va così veloce

Sono diversi i motivi che spingono le case automobilistiche ad operare questa scelta: il primo è senza dubbio di natura economica, ma anche marketing e psicologia hanno un ruolo importante.
A cura di Matteo Vana
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Contachilometri Mini Countryman Restyling 2014

Ogni automobilista, quando sale in macchina, si sente un po' come un pilota di Formula 1; limiti di velocità, buon senso e Codice della Strada, però, consentono di non trasformare le strade in una vera e propria giungla limitando alle sole piste la possibilità di lasciare sfogo ai propri istinti. La domanda che molti automobilisti si pongono, guardando subito dietro il volante della propria auto, è: perché il tachimetro arriva, spesso e volentieri, fino ai 260 km/h anche se la vettura non riesce a toccare quella velocità?

Ci sono diversi motivi che spingono le case automobilistiche ad usare questa strategia: il primo è di natura strettamente pratica ed economica. Ovviamente, come per qualsiasi altro componente che fa parte della vettura, produrre il tachimetro ha un costo: le case hanno in listino tantissimi modelli e produrne uno diverso per ognuno di essi farebbe lievitare la spesa. E così le case automobilistiche usano lo stesso sia per le auto di media velocità che per quelle ad alte prestazioni. Un ragionamento più che logico che, però, non è l'unico motivo che spinge le case automobilistiche ad operare questa scelta.

Marketing e psicologia influenzano le scelte delle aziende

Il secondo motivo è legato principalmente al marketing e alla psicologia: i limiti di velocità, infatti, si differenziano da nazione a nazione. In Germania, ad esempio, alcune strade non hanno limiti e così gli acquirenti tedeschi si aspettano di trovare un cruscotto capace di rispondere alle esigenze della strada che percorrono. "Le macchine che viaggiano per lo più su strade senza limiti di velocità hanno bisogno di più spazio sul cruscotto se le prestazioni della macchina corrisponderanno alla strada su cui si viaggia più spesso", ha detto ad Associated Press, Kurt Tesnow, supervisore dei tachimetri e dei quadri strumenti per General Motors. Oltre a questo, però, c'è anche l'aspetto psicologico perché, oltre che a far sognare prestazioni da sportiva vera, il tachimetro può influenzare anche la percezione di sicurezza che l'auto riesce a dare al cliente. Se il tachimetro segnasse 130 km/h e la lancetta stesse a fondo scala, infatti, si avrebbe la sensazione di essere sempre al limite, creando così insicurezza nell'automobilista. Con la lancetta poco oltre la metà, invece, si ha l'illusione di avere ancora margine riuscendo a guidare in maniera più serena.

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